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Il direttore sanitario

Medico del carcere trovata morta: “Collega valida e sensibile, ragazza col sorriso”

Franco Bertè ricorda Giulia Odette Pozzato, 32enne pavese trovata senza vita nel suo appartamento di Gorle dove si era trasferita dopo aver trovato lavoro come medico di guardia nella casa circondariale di via Gleno.

“Era entrata in carcere a dicembre: una ragazza sempre sorridente con tutti che mai aveva dato nemmeno il minimo segnale di depressione o di qualche problema particolare“: Franco Bertè, direttore sanitario della casa circondariale di via Gleno a Bergamo, descrive così Giulia Odette Pozzato, 32enne originaria del pavese trovata morta nel suo appartamento di Gorle, dove si era trasferita per motivi lavorativi.

A trovare il corpo senza vita, domenica 20 agosto, sono stati genitori che, preoccupati dalle mancate risposte al telefono della figlia, si sono messi in viaggio verso la Bergamasca e, aiutati dai vigili del fuoco e dai carabinieri, sono entrati nel suo appartamento: “La notizia mi è arrivata come un fulmine a ciel sereno – continua Bertè – Sono rimasto stupito, l’avevo sentita il giorno prima mentre ero in vacanza: mi aveva contattato per un consiglio professionale e sembrava serena, non so cosa possa essere successo poi. Era stata assunta a dicembre, lavorava come medico di guardia: visitava giornalmente i detenuti, interveniva sulle urgenze. Era una ragazza dotata di una particolare sensibilità che prendeva molto a cuore la situazione di ogni ospite del carcere e spesso me ne segnalava le condizioni in caso di problemi. Non ha mai mostrato un qualche disagio, altrimenti saremmo sicuramente intervenuti”.

Lavorando al suo fianco ogni giorno, il direttore sanitario del carcere aveva colto tutti i suoi pregi e anche i suoi sogni: “Come ogni nuovo medico è stata affiancata per un mese e mezzo da un collega infermierista più esperto ma ci siamo accorti subito che era molto valida a livello professionale oltre che dal punto di vista umano. Aveva un contratto annuale come ogni medico e aveva già confidato la sua volontà di andare avanti nel suo percorso all’interno del carcere, in particolare specializzandosi in psichiatria”.

La scomparsa di Giulia, le cui cause saranno chiarite dall’autopsia mercoledì 23 agosto, ha lasciato tutti senza parole: “Detenuti, colleghi e agenti la ricorderanno sempre per il suo sorriso”. 

 

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