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Il pellegrinaggio

A piedi con una croce in spalla, fratel Biagio Conte a Sotto il Monte

Dalla Sicilia al Friuli, toccando 15 regioni. Centinaia e centinaia di chilometri a piedi percorsi dal missionario laico palermitano che sta attraversando i paesi della Bergamasca con al seguito solo una pesante croce di legno. Il suo obiettivo: “portare un messaggio di amore e speranza”.

Li hanno visti attraversare Presezzo. Sara Livesi ha postato una foto sulla pagina “Sei di Presezzo se”, ha chiesto “Avete visto questi due per Presezzo?” e sono iniziati i commenti: “Un po’ insoliti con la croce sulle spalle”, “tipo Santi Fermi e Rustico dei tempi moderni”.

Alessandro Mattavelli li ha visti alla fermata del pullman della Croce Rossa a Bergamo. Stefano (che ci strappa un sorriso) scrive “li abbiamo visti al cinema, stanno andando a buttare l’anello nel monte Canto”.

Secondo Giovanna Previtali sono diretti a Sotto il Monte mentre Anna Torri li ha visti a Terno d’Isola. Altri li hanno incontrati qualche giorno prima tra Albano, Gorlago e Montello. Di sicuro sono diretti a Sotto il Monte, dopo proseguiranno per Milano.

I due pellegrini sono fratel Biagio Conte, siciliano, classe 1963, missionario laico palermitano che sta attraversando l’Italia a piedi. Addosso un saio, la “conchiglia di San Giacomo” al collo, un rosario in vita, calzari francescani, barba lunghissima, occhi vivacissimi. Ad accompagnarlo un altro fratello missionario.

Dopo aver toccato molte regioni della nostra Penisola, con tanto di croce sulle spalle, sta attraversando la Lombardia, Molti gli increduli e i curiosi che si avvicinano a fratel Biagio, scattano fotografie, chiedono una preghiera e di raccontare la sua vita. Gli offrono acqua, cibo. E denaro, che lui non accetta. Lo ha dichiarato qualche mese fa a Palermo Today: il suo obiettivo è attraversare l’Italia portando un messaggio di pace.
Il gruppo “Seguiamo Fratel Biagio” (https://www.facebook.com/groups/1076254775750839/) prova a seguirne gli spostamenti.

Biagio Conte, fino al 1990, ha lavorato nell’impresa edile del padre. Una profonda crisi spirituale lo porta ad abbandonare la famiglia per fare l’eremita. I familiari ne denunciano la scomparsa anche a “Chi l’ha visto?”: lui si fa vivo in diretta mentre durante la sua marcia verso Assisi, raggiunta nel 1991.

“Andavo in discoteca – ha raccontato lo stesso Biagio – avevo abiti firmati, amavo le marche costose. Seguivo i cantanti, gli attori famosi. Poi non ce l’ho fatta più. I miei amici non mi capirono e dissero ai miei genitori di curarmi. ‘Avrà la depressione’ dicevano. E, invece, io stavo male per una società egoistica ed indifferente”.

Costretto su una sedia a rotelle a causa di vertebre schiacciate a seguito delle spossanti fatiche provate nella ristrutturazione della “Missione di speranza e carità” da lui stesso fondata (che oggi conta varie comunità accogliendo in tutto più di mille persone in difficoltà), dopo un pellegrinaggio a Lourdes ha ripreso a camminare: un miracolo vero e proprio anche secondo la Curia di Palermo.

Il regista Pasquale Scimeca ha realizzato un film sulla vita di Biagio Conte perché le sue scelte radicali e rivoluzionarie ne hanno fatto un “uomo giusto, uno dei pochi uomini giusti che ancora abitano questo pianeta”.

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