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Non poteva avvicinarsi

Treviglio, perseguita e minaccia ex moglie e figlioletta: arrestato

Più volte si è portato all’abitazione della ex moglie giungendo al punto di staccare la corrente elettrica, chiudere il rubinetto del gas, rompere il blocchetto della serratura.

La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 40enne originario della Romania e residente a Treviglio, responsabile di una serie di atti persecutori nei confronti della ex moglie, in quanto non
accettava la fine del loro rapporto.

L’uomo, con condotte reiterate, molestava e minacciava la donna e la figlia benché il Tribunale per i minorenni avesse prescritto di non avvicinarsi all’abitazione famigliare, alla scuola e agli altri luoghi abitualmente frequentati dalla donna e dalla bambina. Neanche averle collocate in una struttura protetta aveva fatto cessare il comportamento tracotante dell’uomo, che con i suoi atti provocava un perdurante stato di ansia e di paura per l’incolumità della ex moglie e della figlia, costringendole a cambiare le proprie abitudini di vita evitando addirittura di uscire di casa.

In numerose occasioni si è invece portato all’abitazione giungendo al punto di staccare la corrente elettrica, chiudere il rubinetto del gas, rompere il blocchetto della serratura. In altre  occasioni lasciava sul parabrezza dell’autovettura biglietti con pesanti offese, talune volte anche con minacce di morte pure alla propria bambina.

Quando le vedeva in giro le aggrediva poi con pesanti offese e minacce anche davanti ai passanti o se non le incontrava urlava in strada in direzione dell’abitazione minacciando di sfondare la porta ed ucciderle.

Nell’ultima occasione, mentre girava in bicicletta, si è piazzato davanti all’auto dell’ex moglie che aveva a bordo la bambina, bloccando il mezzo e minacciando entrambe di morte, buttandosi poi a terra per simulare una sorta di investimento o aggressione nei suoi confronti.

Tali atti persecutori sono finiti con l’arresto avvenuto nel pomeriggio di mercoledì: dopo essere stato rintracciato dalla pattuglia, il quarantenne è stato accompagnato al Commissariato di Treviglio per la notifica dell’aggravamento della misura cautelare emessa con urgenza dal Giudice Lucia Graziosi del Tribunale di Bergamo su rapida richiesta del Pubblico ministero Carmen Santoro, quindi è stato portato al carcere di Bergamo.

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