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Nel territorio bergamasco

Crespi d’Adda, patrimonio Unesco ’95: un ricordo del magico giorno dopo l’ingresso delle Mura Venete

In questi giorni che Bergamo festeggia l’entrata delle Mura Venete all’interno del patrimonio Unesco, molti si sono dimenticati come sul nostro territorio esista da più di vent’anni un altro luogo inserito in quella magica lista. Stiamo parlando di Crespi d’Adda, villaggio operaio ottocentesco e patrimonio dell’umanità dal 1995.

In questi giorni che Bergamo festeggia l’entrata delle Mura Venete all’interno del patrimonio Unesco, molti si sono dimenticati come sul nostro territorio esista da più di vent’anni un altro luogo inserito in quella magica lista. Stiamo parlando di Crespi d’Adda, villaggio operaio ottocentesco utilizzato dalle maestranze operanti nel settore tessile cotoniero della zona e patrimonio dell’umanità dal 1995.

Un villaggio, quello di Crespi, che ricorda molto gli stabilimenti nati nel XIX secolo in Inghilterra per accogliere gli operai provenienti dalla campagna, è stato progettato da Cristoforo Benigno Crespi sulle sponde dell’Adda sulla base delle strutture presenti in quel di Manchester. Formato principalmente da casette per gli operai e ville per i dirigenti, l’insediamento era dotato anche di chiesa, scuola, cimitero, ospedale, campo sportivo, teatro e stazione dei pompieri.

Crespi d'adda_ patrimonio unesco

Con l’avvento del XX secolo il villaggio ha perso lustro ed ha rischiato di esser dimenticato, motivo per cui Enzo Galbiati, Andrea Biffi, Emilio Cornelli, Roberto Pedroncelli e Giorgio Ravasio ed il Centro Sociale Fratelli Marx da loro fondato hanno scelto di elaborare un progetto di rivalutazione culturale che, oltre a proporre iniziative di promozione turistico – culturale, intendeva far entrare il villaggio all’interno della World Heritage List. Un progetto ambizioso, che era molto più semplice da realizzare rispetto ad oggi in quanto le singole istituzioni potevano proporre la candidatura all’UNESCO senza dover passare per lungaggini burocratiche, ma nonostante ciò molto difficile da portar a termine in quanto appoggiato dal solo comune di Capriate San Gervasio.

La candidatura è stata ufficializzata nel corso del 1994, mentre nel gennaio 1995 un esperto dell’UNESCO, il professor Louis Bergeron, ha valutato favorevolmente la proposta, considerando Crespi d’Adda “di un valore assoluto nell’ambito dei siti di archeologia industriale”. Durante riunione dell’UNESCO tenutasi a Berlino fra il 4 ed il 9 dicembre 1995 il villaggio operaio di Crespi d’Adda è divenuto l’undicesimo sito patrimonio dell’UNESCO tenendo presente che la struttura era ancora attiva, mentre la chiusura definitiva è avvenuta solo nel 2004.
Un monumento, quello di Crespi d’Adda, che tutto il mondo ci invidia e che ha preceduto in ordine cronologico l’entrata nei patrimoni dell’umanità le Mura Venete. Un patrimonio poco conosciuto dai bergamaschi e che forse avrebbe bisogno di esser rivalutato nuovamente.

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