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Dopo l'unesco

Quel patrimonio dell’umanità nel mio cuore da sempre: raccontaci i tuoi ricordi sulle Mura di Bergamo fotogallery video

Da sempre nel cuore dei bergamaschi, le Mura sono per molti teatro di momenti particolari: un giorno bigiato a scuola, il primo bacio, la festa di laurea, le foto per l'album di nozze, il primo giro con l'auto nuova.... Raccontateci i vostri ricordi, mandateci le vostre foto sulle Mura. Scrivete a bergamonews@gmail.com o alla nostra pagina Facebook.

Domenica 9 luglio durante la 41ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, a Cracovia in Polonia, è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco il 53° sito italiano.

Le Mura venete di Bergamo conquistano tutti con il progetto “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di Mare occidentale”, un sito seriale transnazionale, presentato dall’Italia all’Unesco con Croazia e Montenegro.

Da sempre nel cuore dei bergamaschi, le Mura sono per molti teatro di momenti particolari: un giorno bigiato a scuola, il primo bacio, la festa di laurea, le foto per l’album di nozze, il primo giro con l’auto nuova…. Raccontateci i vostri ricordi, mandateci le vostre foto sulle Mura. Scrivete a bergamonews@gmail.com o alla nostra pagina Facebook.

IL PROGETTO PRESENTATO ALL’UNESCO
La proposta costituisce un insieme straordinario dei più rappresentativi sistemi difensivi alla moderna realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare. Per decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, entrano a far parte del sito Unesco le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro.

La candidatura è il risultato di un lungo e complesso lavoro d’équipe. Coordinata a livello centrale dal MiBACT, ha visto la partecipazione di studiosi di chiara fama cosi’ come delle più alte cariche
istituzionali e dei servizi tecnici dei Comuni coinvolti, dei rappresentanti delle altre istituzioni territoriali insieme con gli uffici territoriali del MiBACT.

Una nutrita delegazione italiana – e bergamasca capitanata dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori – era presente a Cracovia al momento della proclamazione.
Oltre alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco, erano presenti tutti i protagonisti del progetto di candidatura, il MiBACT, i sindaci dei Comuni coinvolti, accompagnati da esperti e tecnici che hanno partecipato al lungo lavoro iniziato fin dal 2008.

L’Italia in questo modo conferma il suo fortissimo e pluriennale impegno nell’attuazione della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, che le consente anche di rimanere, a tutt’oggi, il primo Paese per numero di siti iscritti nella Lista.

LA STORIA DEL SITO
Le ‘Opere di difesa veneziane tra il XV e XVII secolo Stato da Terra – Stato da Mar occidentale’ sono costituite da sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro, che formano un sistema esteso per oltre mille chilometri tra la Regione Lombardia in Italia, e la costa orientale adriatica. La serie nel suo complesso rappresenta una significativa rappresentazione tipologica delle fortificazioni costruite dalla Serenissima tra il XVI e il XVII secolo, un periodo molto importante nella lunga storia della Repubblica di Venezia. Inoltre il sistema è rappresentativo delle modalità di intervento, dei progetti, dei nuovi criteri riconducibili all’architettura militare ‘alla moderna’ poi diffusa in tutta Europa.

L’introduzione della polvere da sparo ha comportato importanti trasformazioni delle tecniche e dell’architettura militare, cambiamenti che si riflettono nella progettazione delle fortificazioni denominate alla moderna. Gli apparati difensivi dello Stato di Terra (a protezione della Repubblica dai potentati europei del nord-ovest) e dello Stato di Mare (a difesa delle rotte marittime e dei porti, dal Mare Adriatico fino a Levante) erano entrambi necessari per proteggere l’assetto territoriale e il potere della Repubblica di Venezia.

Durante il Rinascimento, il vasto e strategico territorio della Serenissima fu lo spazio ideale per sostenere la nascita dei sistemi bastionati o ‘alla moderna’. Gli elementi di eccezionale valore universale sono molteplici: dalle colossali operazioni di scavo per i percorsi ipogei, alle realizzazione di complessi manufatti che riflettono i nuovi requisiti costruttivi messi a punto tra XVI e XVII dai tecnici della Repubblica. Al valore del sito contribuisce fortemente il contesto paesaggistico in cui si inseriscono le sei componenti, ciascuna in grado di offrire notevoli suggestioni visive all’interno del proprio contesto; inoltre gli elementi della serie inseriti all’interno di tessuti urbani medievali preesistenti o interessati da interventi riconducibili a più recenti periodi storici hanno mantenuto chiaramente la loro matrice veneziana e ciascuna opera testimonia ancora oggi la propria funzione tattica nell’ambito del sistema complessivo.

UNA TESTIMONIANZA UNICA
Le opere di difesa veneziane alla moderna costituiscono un’eccezionale testimonianza dell’architettura militare che si è evoluta tra XVI e XVII secolo e che ha interessato territori vasti e le loro interazioni. Nel loro insieme, le componenti testimoniano la presenza di una rete difensiva unica tra Stato da Terra e Stato da Mar occidentale incentrato sul Mare Adriatico storicamente conosciuto come Golfo di Venezia. Tale progetto difensivo ebbe connotazione civile, militare e urbane che si estesero oltre il bacino mediterraneo spingendosi a Oriente.

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