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Valseriana

Centraline in Val Vertova, il Comitato: “Solo restando uniti la si può salvaguardare”

"In attesa della sentenza del 22 settembre dobbiamo restare uniti e portare nuove idee per intralciare il progetto"

“Restiamo uniti, e se vi sono idee proponiamole per cercare di intralciare questo folle progetto delle centraline idroelettriche in Val Vertova”: questo l’appello lanciato da Franco Testa, membro del comitato Val Vertova Bene Comune, nel corso dell’assemblea pubblica tenuta nella serata di giovedì 2 giugno presso la sala polivalente della Fondazione Gusmini a Vertova.

“Ribadiamo la nostra contrarietà alla realizzazione delle centraline – ha spiegato Testa –. Non siamo contrari all’energia rinnovabile, ma sosteniamo che queste strutture debbano essere costruite in luoghi meno invasivi. Così facendo portano via la bellezza della Val Vertova. In attesa della sentenza del 22 settembre dobbiamo restare uniti e portare nuove idee per intralciare il progetto”.

Prende la parola Sandro Leali che lascia trasparire una luce di speranza: “Ogni corso d’acqua ha la sua qualità, e quella della Val Vertova è molto buona. Se vengono messe le centraline, sicuramente si assisterà ad un deterioramento della qualità. Leggi europee dicono che non si possono danneggiare i corsi d’acqua: possiamo aggrapparci a queste normative per sperare che il nostro obiettivo vada a buon fine”.

Tocca poi a Giorgio Marchesi illustrare la situazione degli impianti idroelettrici in provincia di Bergamo: “Ben 13 in Valle Seriana”; mentre Vittorio Armanni ripercorre la storia e la vocazione del Comitato: “Nato il 6 giugno del 2016 – ricorda Vittorio Armanni – è appoggiato da diverse associazioni ambientalistiche. Il 7 luglio dello stesso anno abbiamo dato il via alla raccolta delle firme contro le centraline che sono state consegnate in provincia l’11 settembre: 11 mila firme raggiunte in poco più di due mesi, un dato da non sottovalutare perché sinonimo di ribellione per difendere un contesto naturalistico e di rara bellezza”.

Un valore da salvaguardare quello custodito in Val Vertova, così come evidenza Gian Battista Moroni: “Spesso accompagno le scolaresche, ma anche gruppi di adulti, in questo luogo perché vi sono racchiusi dei valori geologici, botanici e zoologici. La fortuna di questa zona, oltre alla presenza di molta acqua, è che è facilmente accessibile da tutti e garantisce un fruibile godimento naturalistico”.

Chiude la serata Danilo Donadoni che, dopo aver segnalato la presenza di moltissime persone in Val Vertova visto il clima fresco, afferma: “Salvaguardia non vuol dire imbalsamare, ma avere cura perché dobbiamo consegnare ai nostri eredi il patrimonio ambientale in buono stato”.

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