Domenica 11 giugno 2017. Pavia-Orio Litta
È proprio vero che da cosa nasce cosa e le occasioni si creano andando…
Oggi sempre in bici con l’allegra famigliola ci fermiamo per pranzo a Belgioioso. Paesino finora da me sconosciuto della provincia pavese. Che ci sarà? Bah, del gran formaggio spalmabile, e poi?
Insomma, sono le 12, fa caldo, è domenica, i bimbi son stanchi e cerchiamo un posto per ristorarci. Chiediamo a tre passanti, ma nessuno sa indicarci qualcosa di simile ad un parco con una fontanella.
La via Francigena passa marginalmente al paese e ci porta fuori. No, no, Dario non ci sta più dentro, Linda piange senza sosta e gli adulti sono sull’orlo di una crisi di nervi. Proviamo ad entrare in paese, ci indicano verso il castello… ah, bello. E chi lo sapeva? Alla fine tre pensionati in piazza vista la nostra disperazione ci segnalano un parco appena aperto.
Si schiaccia un pulsante, si apre la cancellata e… sorpresa: banchetto imbandito davanti ai nostri occhi! Persone vestite a festa, bande tricolori… Ops, siamo ad un ricevimento? Un matrimonio? E noi che entriamo con le nostre bici, le gote rosse, gli strilli. Insomma ehm, che si fa? E subito ecco che qualcuno si avvicina e ci invita a restare nonché approfittare del banchetto! Wow, che flash! Ma dove siam finiti? Davvero?
La sindaca Francesca Rogato in persona mi spiega che è l’inaugurazione del parco e del percorso per non vedenti realizzato in collaborazione col Rotary Club di Belgioioso.
Mattia Losi, assessore ai Lavori pubblici spiega: “Al parco di villa Trespi inauguriamo il Percorso per non vedenti e ipovedenti realizzato in collaborazione con il Rotary Club. Entro la primavera creeremo, dopo i lavori, un punto di ritrovo/accoglienza per i pellegrini della via Francigena. I pellegrini avranno l’opportunità di poter godere del parco e a prezzi convenzionati al punto di ristoro, con il riconoscimento del sello/timbro”.
Belgioioso si sta attrezzando, bravi davvero, per i pellegrini sono dettagli che fanno la differenza: acqua e servizi igienici.
Siamo nel 2017 ed abbiamo problemi ad attraversare certe zone a piedi. Chissà come facevano i nostri antenati, i veri pellegrini che andavano e tornavano.
Speriamo che questi “dettagli” diventino importanti anche per chi ha la possibilità di fare. Se in Italia vogliamo incrementare il turismo, anche quello dei pellegrini, si deve viaggiare e “copiare” un po’ da chi i viaggi li ha fatti e si è accorto che l’accoglienza può essere semplice ma costruita! Non servono hotel 5 stelle, ma piccole cose…
Grazie comunque per questa accoglienza, fa sempre piacere vedere che c’è qualcuno che ci crede.
Dopo il ristoro si riparte per Orio Litta.
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