La Juventus perde la settima finale di Champions League della propria storia, sconfitta da un Real Madrid letteralmente Galactico. Perde 4 a 1 una partita difficile da dimenticare e caratterizzata da un secondo tempo giocato senza fame, carattere e determinazione, fondamentalmente umiliante.
Il popolo juventino ci credeva davvero, era consapevole che potesse essere l’anno buono. La squadra e la società erano al culmine di uno straordinario processo di crescita, durato 6 anni e costellato da altrettanti scudetti; ma sul più bello la Juventus non si è dimostrata all’altezza della finale e dei propri avversari.
I primi 45 minuti sono stati affrontati con cattiveria agonistica, tranquillità e consapevolezza nella gestione della palla, determinazione e superiorità tattica. Nella ripresa, però, Buffon e compagni non sono più scesi in campo. Il Real ha dominato, assediato e sconfitto la Juve, incapace di reagire.
Higuain ha totalmente steccato l’ennesima finale della propria carriera; Dybala ha dimostrato che i paragoni con l’ultraterreno Messi non sono nemmeno pensabili, quantomeno per ora.
Barzagli, Bonucci e Chiellini, dopo intere stagioni da impeccabili gladiatori, hanno ceduto nel momento topico.
Buffon, quindi, non è riuscito ad alzare l’unico trofeo mancante del suo immenso palmares, sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una carriera inimitabile.
Il rimpianto di non aver vinto è enorme, il popolo Bianconero voleva visceralmente questa coppa, attesa 21 anni. Gli innumerevoli italiani a Cardiff erano pronti a scoppiare di gioia, così non è stato.
Questa stagione sarebbe potuta diventare indimenticabile ed epocale, rimane ugualmente gloriosa e storica, culminata col sesto scudetto consecutivo, record assoluto.
La delusione è forte, sportivamente drammatica, ma la Juve volterà pagina, ripartirà, tornando più forte di prima.
La storia di questo club va oltre le vittorie e le sconfitte. Dopo laceranti delusioni e finali perse la Juventus si è sempre rialzata, resuscitando anche dall’inferno della Serie B. Farà così anche questa volta, perché gli allenatori, i giocatori, le vittorie e le sconfitte passano, la Juve resta.
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