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La polemica

Sarnico, ex Stoppani: scontro tra Legambiente e il sindaco

L'associazione ambientalista: "Il recupero di un’area dismessa non può giustificare una nuova colata di cemento a riva lago". La replica del sindaco Giorgio Bertazzoli: "Così recuperiamo abbandonata da 25 anni"

Legambiente Basso Sebino si scaglia contro il Piano Attuativo riguardante l’ex Stoppani di Sarnico. “La giunta – si legge in una nota – ha approvato la scorsa settimana una maxi operazione immobiliare da 18.424 mq nell’area dell’ ex colosso delle vernici che ha smesso la produzione da qualche anno. Servirebbe un piano attuativo molto ridimensionato di ricucitura urbana, di bonifica (vera e non finta) dell’ex sito industriale e semmai qualche volume rivolto al turistico ricettivo, piuttosto che a nuove residenze. Il recupero di un’area dismessa non può giustificare una nuova colata di cemento a riva lago. Si parla di quaranta nuovi alloggi (de-luxe), che potrebbero diventare un centinaio. Tre palazzine alte, quasi 20 metri ed un nuovo supermercato da 1.500 metri quadri sono quanto di meno necessario per la località turistica sulla sponda bergamasca del basso Sebino. La competitività di Sarnico dipende dalla qualità dei suoi servizi, dallo sviluppo di aree verdi e pubbliche da nuove e raccolte strutture turistiche, non certo da una maxi operazione residenziale. Respingiamo nettamente la soluzione proposta di messa in sicurezza permanente allegata al piano immobiliare. Serve infatti un intervento di bonifica volto ad eliminare gli inquinanti presenti sia nello strato superficiale che in quello profondo, non un mero intervento di isolamento degli inquinanti”.

Pronta la replica del sindaco di Sarnico, Giorgio Bertazzoli: “È da 25 anni che c’è questo rudere a lago fatto di capannoni con amianto ed eternit completamente da bonificare. Preferiamo che quest’operazione, tra l’altro a basso impatto ambientale, venga portata a termine. Si tratta di un progetto a cui tengono tutti i cittadini di Sarnico, proprio perché volto a recuperare una zona da decenni soggetta a situazioni di degrado. Personalmente la considero un’operazione di salute pubblica e di restyling del lungo lago, che peraltro riguarda soltanto tre palazzine. Un’operazione che porterà alla nascita di appartamenti, parcheggi, piazze e un supermercato in una zona in grado di complementarsi perfettamente con il territorio circostante. Non so proprio cosa abbia da lamentare Legambiente in tutto ciò. Anzi, prima partono i lavori e meglio è…”.

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