Un po’ temuto e un po’ sognato. È il giorno dell’addio al calcio, quello che sabato sera – con Atalanta-Chievo – si materializzerà per due bandiere atalantine: Cristian Raimondi e Giulio Migliaccio.
Per entrambi sette stagioni in nerazzurro (separate da un’esperienza a Palermo e una a Firenze per il napoletano Migliaccio), qualche delusione ma anche tante, tantissime soddisfazioni. E la gioia di restare comunque legati all’ambiente bergamasco: i due, infatti, sono da sempre idoli incontrastati della tifoseria orobica.
“Chiudere con questa maglia addosso era il sogno di entrambi – hanno commentato a Bergamonews -. E sabato sera arriverà il momento, quello che un po’ vorresti non arrivasse mai, e che un po’ sogni. Ma sarà una festa, e tutti e due volevamo dire addio al calcio da giocatori atalantini”.
Migliaccio è un bergamasco acquisito: “Ormai sono di casa – ha spiegato -. Sarà una grande emozione lasciare con questa maglia e, soprattutto, farlo nella stagione della conquista dell’Europa: questa annata resterà nella storia e io non potevo scegliere un momento migliore per dire addio al calcio”.
Raimondi, invece, è un bergamasco doc che la maglia dell’Atalanta l’ha sempre avuto dentro: “Sabato per me sarà un giorno speciale – ha commentato -. Questa era la maglia che sin da piccolo ho sempre sognato di indossare: chiudere, festeggiando, da atalantino era il mio sogno”.
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