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La polemica

Curno, la variante al Pgt infiamma la campagna elettorale

Si infiammano gli animi del Centrodestra a due settimane dal voto a Curno. Tema di scontro il consiglio comunale convocato per il 31 maggio per l'approvazione del Pgt, il Piano di governo del territorio.

Ci sono tutti gli elementi per infiammare la polemica a due settimane dal voto amministrativo a Curno. È Giovanni Locatelli, candidato sindaco del Centrodestra a capo di Obiettivo Curno, a sferzare l’attacco. L’occasione è il Consiglio Comunale convocato per mercoledì 31 maggio. “All’ordine del giorno c’è l’approvazione della variante a PGT (Piano di governo del territorio ndr) con il quale si dà il via libera alla nuova moschea e a una colata di cemento di 300 mila metri cubi”. E rincara la dose: “Si tratta di un atto illegittimo, una prevaricazione delle regole della democrazia. Non resteremo in silenzio, è già partita una segnalazione alle autorità competenti. I nostri timori sono stati confermati: siamo alla follia pura”. Infine annuncia: “Convocare il Consiglio per approvare la variante è del tutto illegittimo: ora che abbiamo la conferma ci muoveremo per chiedere che venga ristabilita la legittimità democratica e la legalità. Abbiamo già mandato una segnalazione al Prefetto chiedendole di intervenire, inoltre abbiamo scritto anche al segretario comunale, cui spetterebbe far rispettare la legge: la riteniamo responsabile di quanto sta accadendo”.
A sostenere Locatelli arriva anche il commento dell’Assessore regionale all’ambiente, energia e sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi (Lega Nord): “Spieghiamo al sindaco di Curno che non si può approvare una variante come questa a dieci giorni dalle elezioni”.

L’accusa trova il sindaco uscente, Perlita Serra, pronta a ribattere punto per punto. “Vorrei precisare che non si tratta di nessun blitz. Stendere un Pgt richiede un processo lungo e complesso. Abbiamo afottato il Piano del governo del territorio il 3 novembre 2016. Per completarlo servono osservazioni e pareri che sono stati raccolti, certo la Regione in mano al Centro destra, ha risposto al 120° giorno, l’ultimo disponibile, al limite dell’estremo: l’11 maggio scorso. Se avesse fatto come la Provincia che ci ha risposto l’11 aprile non saremmo qui a discutere di questo argomento a ridosso del voto. Ho convocato questo consiglio che porta a termine il Pgt, un’amministrazione è seria quando avvia dei progetti e li porta a compimento. Dietro il Piano di governo del territorio c’è un investimento di risorse e di tempi che non posso permettere vada sprecato”.
Alle accuse del centro destra sul via libera alla moschea, Serra replica: “Non c’è nessuna moschea da approvare. Il Piano di governo del territorio è composto da tre documenti: il documento di piano, il piano delle regole e il piano dei servizi. Per lo sviluppo del territorio è necessario che ci sia un allegato il piano dei servizi, quello che andremo ad approvare, che comprende anche la fotografia dell’esistenza di tutti i luoghi di culto, dagli oratori alla chiesa metodista fino al centro islamico che è presente a Curno dal 1996. Non diamo il via libera a nessuna moschea, vorrei che questo fosse chiaro”.
Il sindaco Serra risponde anche alla presunta “colata di cemento”. “Non si tratta certo di 300mila metri cubi. La variante che andiamo ad approvare prevede delle potenzialità edificatorie, ossia terreni sui quali già ora si potrebbe costruire e che ad oggi ammontano a circa 240mila metri cubi – dichiara Serra -. La variante prevede tre grandi ambiti di trasformazione che sono il centro commerciale, la Brembo e la Briantea. Si tratta in tutto di circa 2.600 metri quadrati, già previsti: non si andrà a costruire di più, ma serviranno per riqualificare la via. Trovo questi attacchi davvero strumentali e poco rispettosi nei confronti dei cittadini di Curno”.

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