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Alla camera

Cyberbullismo, approvata la legge: un prof referente per ogni scuola bergamasca

Approvata all'unanimità la legge sul cyberbullismo inteso come qualunque forma di aggressione, molestia, ricatto o diffamazione realizzata a danno di minorenni. Ecco cosa cambia

La Camera ha approvato all’unanimità con 432 voti favorevoli la legge sul cyberbullismo, inteso come qualunque forma di aggressione, molestia, ricatto o diffamazione realizzata a danno di minorenni.

Da ora sarà possibile, rivolgendosi al gestore del sito internet o tramite il Garante per la protezione dei dati personali, ottenere la rimozione o il blocco di qualsiasi dato di un minore vittima di cyberbullismo.

Il tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dovrà inoltre redigere un piano di azione integrato per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni legati al cyberbullismo, in parallelo a periodiche campagne informative di sensibilizzazione attraverso i principali media.

Ma non è finita qui: in ogni istituto scolastico dovrà essere individuato un docente quale referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno. E questo, ovviamente, sarà così anche in Bergamasca.

Per lo svolgimento di attività di formazione in ambito scolastico e territoriale è disposto l’ulteriore stanziamento di 203mila euro.

cyberbullismo

“Quello di oggi è per il Parlamento un passo avanti per restare in contatto con un mondo che cambia sempre più velocemente, e che ha bisogno di strumenti di legge sempre nuovi e aggiornati per far fronte ai nuovi problemi – commenta la deputata PD Elena Carnevali – La norma appena approvata introduce due importanti cambiamenti: il primo è l’obbligo per il gestore del sito internet o del social network di intervenire, dietro presentazione di un’istanza da parte del minore vittima di cyberbullismo o dei genitori, per rimuovere dati personali e contenuti offensivi entro 48 ore. La velocità è fondamentale, anche per evitare che video, foto o frasi possano diventare virali”.

“La scuola, la famiglie ed istituzioni sono i nostri più grandi alleati su cui dobbiamo investire, per far crescere cultura e consapevolezza, ristabilendo il grande valore della relazione umana non mediata dal web – continua la Carnevali -. Anche per questo in ogni istituto scolastico dovrà essere individuato un referente, responsabile del coordinamento con le forze dell’ordine in caso di episodi di bullismo via web. Questa legge è di sicuro un passo avanti importante, ma tanto abbiamo ancora da fare, a partire da una tutela che comprenda anche i maggiorenni: non solo gli adolescenti possono infatti rimanere vittima di diffamazioni o minacce online”.

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