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Il retroscena

Il tentato sgambetto di Andreoletti all’Atalanta: uno stadio da 10mila posti

La proposta dell'AlbinoLeffe di un impianto per pochi spettatori ha portato all'automatica esclusione dell'offerta. Valesini: "La vendita un affare per noi e per la città"

Uno stadio da diecimila posti. È la condizione posta dal patron dell’AlbinoLeffe Gianfranco Andreoletti nell’offerta presentata al bando per l’acquisto dell’impianto cittadino che ha visto la vittoria dell’Atalanta. La società del presidente Antonio Percassi ha rilanciato del 10% la base d’asta di 7 milioni e 826 mila euro, aggiudicandosi la struttura sportiva più importante della città di Bergamo per la cifra di 8 milioni e 600 mila euro.

La proposta della squadra seriana di uno stadio per pochi spettatori, ha portato all’automatica esclusione dell’offerta, come ha spiegato Francesco Valesini, assessore alla riqualificazione urbana, edilizia pubblica e privata del Comune di Bergamo, che ha seguito in prima persona la lunga e tormentata vicenda: “L’offerta dell’AlbinoLeffe è stata esclusa perchè tra le regole del bando c’era quella di non porre condizioni e perchè la variante urbanistica prevede un impianto da 25mila posti. Di fronte alla proposta di uno stadio da 10mila, non abbiamo potuto fare altro che rigettarla. La busta di Andreoletti non potrà mai essere aperta, quindi non potremo mai sapere quanto ha offerto”.

Di fronte a chi storce il naso per il prezzo ritenuto troppo basso, Valesini replica così: “Noi riteniamo che sia congruo. C’è da considerare che la struttura viene utilizzata 15 giorni all’anno e per le partite dell’Atalanta si vendono in media 11mila biglietti. Tra l’altro, a differenza di Udine dove è stato concesso all’Udinese un pagamento dilazionato in 99 anni per lo stadio, noi incasseremo subito l’intera cifra. Non dimentichiamo poi che ci saranno gli oneri di urbanizzazione, che abbiamo quantificato in circa quattro milioni di euro”.

La vendita dello stadio rappresenta un affare per il Comune? “L’introito senza dubbio farà comodo alle nostre casse – spiega Valesini – e, in ogni caso, i soldi saranno reinvestiti in opere pubbliche, in particolare di riqualificazione della zona attorno allo stadio. Credo però che sia soprattutto un passo importante per la città, che finalmente potrà avere uno stadio ammodernato dopo tanti anni”.

Il bando prevede la presentazione di un piano attuativo da parte del vincitore entro sei mesi dall’apertura delle buste e la successiva complessiva riqualificazione dello stadio entro 6 anni. Presto, in ogni caso, per stabilire una data di inizio lavori: “Questo lo deciderà la nuova proprietà. In ogni caso credo che ci saranno da rispettare i tempi delle stagioni calcistiche – conclude Valesini – , quindi gli interventi si concentreranno in estate.

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