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Il processo

Otto anni di abusi sessuali sulla nipotina: condannato 47enne

Un uruguaiano dell'alto Sebino è stato condannato a 5 anni e 4 mesi. La violenza in casa, durante l'assenza dei genitori

Otto lunghi anni di abusi sessuali sulla nipote, che all’epoca era una bambina. Per questo motivo un uomo di 47 anni è stato condannato dal giudice Antonella Bertoja a 5 anni e 4 mesi di carcere con rito abbreviato (con lo sconto quindi di un terzo della pena).

Una triste vicenda che ha luogo in un paese dell’alto Sebino e che inizia nel 2002. In quell’anno l’uomo, di origine uruguayana, era tornato in Italia dopo un’esperienza di lavoro all’estero. La sorella, sposata e con una figlioletta, decise così di offrirgli alloggio. Senza sapere di essersi portata in casa un mostro.

Il 47enne infatti, approfittando dell’assenza dei genitori che uscivano per recarsi al lavoro, iniziò ad avvicinarsi alla bambina. Dai primi approcci verbali alla violenza sessuale vera e propria il passo fu, purtroppo, brevissimo. Diversi e ripetuti gli episodi ricostruiti dagli inquirenti: un incubo durato ben otto anni per la piccola, che sconvolta e impaurita non trovò mai il coraggio di raccontare ai genitori quel che succedeva quando loro non c’erano.

Fino a quando, nel 2010, lo zio esce di casa e si trasferisce. La nipote, nel frattempo 15enne, inizia così a manifestare il suo malessere psicologico procurandosi tagli sulle braccia o rubando piccole somme di denaro in casa, solo per attirare l’attenzione. Fino a quando i genitori, notando anche la sua insonnia e i frequenti incubi, si rendono conto che qualcosa non va e la convincono a spiegare tutto. Da lì la denuncia e l’indagine condotta dal pubblico ministero Fabrizio Gaverini che ricostruisce la drammatica storia.

Si arriva così al processo, celebrato con rito abbreviato di fronte al collegio presieduto dal giudice Antonella Bertoja del tribunale di Bergamo. Giovedì 27 aprile la condanna: 5 anni e 4 mesi (con sconto di un terzo della pena) allo “zio-mostro”, oltre al risarcimento di 162mila euro alla vittima, ora 22enne, che si è costituita parte civile nel procedimento.

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