Da mercoledì una novità importante per il Made in Italy. Scatta infatti il 19 aprile l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari. Una novità molto attesa che rivoluziona la spesa degli italiani e difende gli allevatori dal falso. La Coldiretti infatti fa notare che ad oggi 3 buste di latte a lunga conservazione su 4 contengono prodotto straniero, e non era possibile riconoscerle.
Il sistema delle etichette indicherà con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte UHT, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini. E deve essere indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Se confezionamento e trasformazione avvengono in Paesi diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
a) latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei;
b) latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei.
Se il latte è trattato al di fuori dell’Unione europea, la dicitura sarà “Paesi non UE”. Esclusi solo i prodotti Dop e Igp che sono già tracciati dall’origine.
“E’ una svolta storica che permetterà di inaugurare un rapporto più trasparente e sicuro tra allevatori, produttori e consumatori”, commenta con l’Ansa il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, che battaglia perché questo modello si affermi a livello europeo.
Cosa cambierà in concreto? Da mercoledì le etichette di tutte le confezioni di latte e prodotti lattiero-caseari dovranno indicare il nome del Paese in cui è stato munto il latte e quello in cui è stato condizionato o trasformato. Qualora il latte utilizzato come ingrediente sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con una sola dicitura “ORIGINE DEL LATTE: ITALIA”.
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