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Il processo

Ladri in azienda a Cividate, picchiarono padre e figlio: chiesti 28 anni di carcere

Il pubblico ministero ha chiesto una condanna complessiva di circa 28 anni per i tre (il quarto è in carcere in Romania) a processo per la sanguinosa rapina del 9 dicembre 2014

Rapina aggravata, tentato omicidio e lesioni personali: sulla base di queste accuse il pubblico ministero Carmen Santoro ha chiesto una condanna complessiva di circa 28 anni per i tre (il quarto è in carcere in Romania) a processo con rito abbreviato (con sconto di un terzo sulla pena) per la sanguinosa rapina del 9 dicembre 2014 a Cividate al Piano, ai danni di Giovanni “Nelo” Balestra e di suo figlio Adriano, nella loro ditta “Bm Officine meccaniche”.

Era la sera del 9 dicembre 2014 quando il 72enne Giovanni Balestra e il figlio 45enne Adriano sorpresero nel cortile della loro ditta, la BM Costruzioni Meccaniche, che tratta materiale ferroso, una banda di rom composta da quattro elementi.

I ladri stavano rubando delle barre di ferro, e quando furono scoperti reagirono in modo violento. Tanto che Giovanni Balestra, detto Nelo, restò in coma per diversi giorni ed ora è costretto su una sedia a rotelle a causa delle gravi lesioni riportate.

Dopo l’assalto i banditi fuggirono in Romania, dove si sono rifugiati per quasi un anno, anche grazie all’aiuto di complici.

Ma la loro latitanza è finita un anno dopo. Si tratta di Marian Marin, 35 anni, Alin Jan Burujana, 31 anni, Costel Bucurasteanu, 22 anni, e Marinel Opra, 27 anni. Burujana e Bucurasteanu sono già in carcere in Romania. Per tutti sarà richiesta l’estradizione.

La svolta nelle indagini, ad opera dei carabinieri della Compagnia di Treviglio e i colleghi del Nucleo investigativo, è arrivata a metà dello scorso novembre, quando il pubblico ministero Carmen Santoro ha chiesto le custodie in carcere, firmate dal gip Ezia Maccora, a cui è seguito un mandato di cattura europeo, con interessamento dell’Interpol.

Determinante per la cattura della banda sono stati i tabulati telefonici e le intercettazioni che li collocavano nella zona di Cividate al Piano nei giorni della rapina.

Non è escluso che i quattro, che hanno precedenti per furti, rapine e reati contro il patrimonio, possano essere responsabili di altri episodi simili.

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