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Il caso

“Contro natura si muore”, polemica al Secco Suardo per gli articoli omofobi del giornalino

L'attacco dell'Unione degli Studenti Bergamo: "Contenuti pericolosi". Il preside dell'Istituto: "Nostro giornalino scevro da censure"

“Articoli inneggianti all’omofobia, che negano il diritto all’aborto e operano una sistematica disinformazione su temi come l’omosessualità e la contraccezione”. È polemica al Liceo Secco Suardo di via Angelo Maj a Bergamo per alcuni articoli comparsi sul giornalino scolastico di marzo (nella foto in basso, ndr). A prendere posizione è l’Unione degli Studenti Bergamo, un sindacato studentesco che si autodefinisce “impegnato nella difesa dei diritti degli studenti per una scuola pubblica, laica e solidale”.

“Riteniamo inaccettabile che in un liceo statale, nel 2017, sia dato spazio a idee pericolose e contorte che colpevolizzano scelte difficili e trasmettono concezioni medioevali – attacca l’Unione degli Studenti – paragonando l’uso di un contraccettivo alla bulimia, in un momento in cui è estremamente necessaria un’educazione sessuale informata e veritiera negli adolescenti”.

Il giornalino scolastico

Secondo il sindacato studentesco non sarebbe la prima volta che sul giornalino vengono espresse “posizioni discriminatorie nei confronti della diversità, tanto da asserire che non c’è conciliabilità tra il mondo civile e il mondo islamico. Troviamo inopportuno – continua l’organizzazione – che articoli di questo tenore possano essere pubblicati nel giornalino scolastico ufficiale di un istituto con circa 1.500 studenti. Lo statuto del liceo stesso, all’articolo 1 comma 4, dichiara che “La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Ciò ci sembra in netto contrasto con le idee omofobe ed intolleranti espresse sulle pagine del giornalino”.

Sulla questione abbiamo interpellato direttamente il preside del liceo bergamasco, il professor Luciano Mastrorocco: “Il giornale della scuola dovrebbe essere scevro da censure di ogni tipo – ha commentato il preside -. Le bozze degli articoli passano al vaglio di alcuni nostri collaboratori che, evidentemente, non hanno ritenuto opportuno censurare nulla di quanto è stato scritto sul giornalino che, al contrario, privilegia l’assoluta libertà degli studenti partendo dal presupposto che non esistono primazie di pensiero. Al contrario, ci tengo a sottolineare come il nostro istituto sia costantemente impegnato nella lotta a favore delle diversità e contro l’omofobia, promuovendo anche numerosi progetti di inclusione e sensibilizzazione”.

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