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A bergamo

La mia sfilata di mezza quaresima sui carri: “Tante canzoni, balli e divertimento”

Greta Facchetti, classe '96, era tra gli sfilanti che hanno animato la città di Bergamo nel pomeriggio di domenica 26 marzo in occasione della mezza quaresima e ci racconta le emozioni provate

Il carnevale di Bergamo è un’occasione speciale per spezzare l’austerità del periodo quaresimale e riscoprire un po’ di spensieratezza prima della Pasqua. È un evento che, secondo le stime degli organizzatori, con il suo folto gruppo di ben 63 carri iscritti, per l’edizione 2017 è riuscito ad attrarre nella città circa 40mila persone. Il tempo ha avuto la sua parte per questo clamoroso successo: in mattinata si è temuto potesse piovere, ma poi alle 15, quando la sfilata stava per cominciare, il sole ha deciso di mostrarsi tra le nuvole e ha resistito fino al momento della premiazione che è stata bagnata da una lieve pioggia.

Per chi ha partecipato come spettatore, è stato un pomeriggio emozionante condiviso con amici e parenti per ammirare i carri, e stupirsi e farsi contagiare dalla gioia dei carristi. Chiunque si è posizionato dietro le file degli spalti: il nonno che nei sorrisi dei giovani riscopriva il proprio, la mamma emozionata per il figlio, i bambini che allungavano le manine per cercare di prendere una stella filante, il papà e la nonna sorridenti, la coppia di fidanzati che ha chiesto alle maschere un selfie e, più indietro, gli amici e i cugini troppo impegnati nel farsi scherzi tra loro per guardare i carri.

Mezza quaresima_ Greta Facchetti

Per chi – come me – era tra gli sfilanti, però, la giornata è iniziata molto presto ed è stata densa di emozioni tra la preoccupazione, l’agitazione, la speranza e infine la felicità. Tra i carristi, già il sabato sera c’era il timore che il giorno seguente potesse piovere e che così non si potesse raggiungere Bergamo. La domenica mattina, però, dopo lunghe discussioni e valutazioni, si è deciso di dare fiducia alle previsioni meteo e di avviarsi verso il capoluogo.

Alle 9, i primi carri erano già in pole position nelle vie vicine alla stazione per preparare tavoli, sedie e griglie da barbecue per le tradizionali grigliate di carnevale. Tra un lancio di coriandoli e l’altro,i carristi hanno preparato salamelle e costine per avere la giusta energia per animare la sfilata. È stato un pranzo in cui si sono condivise idee e battute divertenti, si è scherzato sul proprio carro e in cui non sono mancati i bicchieri per un brindisi tra gruppi “avversari”. Pancia piena chiama riposo, secondo il detto, ma in questo caso è stata fatta un’eccezione perché il tempo e soprattutto la voglia di fermarsi non ci sono stati; così si è rimesso tutto apposto sul carro e, presi da trepidante eccitazione, ci si è preparati per la sfilata.

Sacco di coriandoli in spalla, sorriso sulle labbra e spontaneità nel cuore sono stati gli ingredienti essenziali per i gruppi dei carri che hanno ricevuto il via da tre spari di cannone dalle Mura Venete. Lungo tutto il percorso, sul Sentierone e anche nelle vie più strette, tantissime persone si sono accalcate per partecipare alla sfilata e, dal centro del ciclone tra un carro e l’altro, vedere questa moltitudine accorsa per lasciarsi emozionare riempie di felicità il cuore del carrista.

La sfilata è un susseguirsi di canzoni, balli e scherzi per far divertire e soprattutto per divertirsi così che essere lì è stata già una vittoria anche per chi non ha ottenuto il premio della giuria. Tornare a casa stanchi con un mucchio di coriandoli nascosti nei vestiti, nelle scarpe e anche nei capelli, ma pieni di gioia e carichi per l’avvenire è già una vittoria per tutti gli sforzi fatti nei mesi di preparazione per arrivare fin lì.

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