Cresce l’attesa per i risultati del progetto «Architetti nelle classi» che bambini e bambine delle classi quinte delle scuole primarie di Bergamo presenteranno al consiglio comunale di metà aprile a conclusione dell’iniziativa quest’anno realizzata in sinergia con il progetto “A scuola di cittadinanza” del Comune di Bergamo e finalizzata a diffondere il ruolo dei cittadini di oggi e domani nella progettazione partecipata e a sottolineare la valenza sociale dell’architetto.
Con 600 bambini coinvolti in 27 classi di 14 scuole della città, “Architetti nelle classi” si concluderà l’11 aprile con la presentazione di un vero ordine del giorno al Consiglio dei ragazzi a Palazzo Frizzoni e la produzione di un cartellone riassuntivo sulle attività svolte tra dicembre e aprile che sarà oggetto di una mostra aperta al pubblico.
Attività che hanno visto undici architetti dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, coordinati da quattro colleghe del gruppo Archidonne, svolgere lezioni teoriche e pratiche sul ruolo della progettazione partecipata come elemento chiave per una cittadinanza consapevole e attiva, illustrando gli strumenti urbanistici che normano la gestione del territorio e che rendono i cittadini parte attiva nella trasformazione del territorio, con il fine ultimo di accompagnare alunne e alunni nella stesura di una proposta di progetto condiviso relativo all’edificio scolastico o al quartiere.
IL RUOLO DELLA PROGETTAZIONE PARTECIPATA
“Abbiamo portato le competenze dell’architetto nella scuola non per sostituirci alla figura dell’insegnante ma cercando di capire insieme chi sono i protagonisti della trasformazione della città, quali sono gli strumenti a disposizione e le regole da rispettare – spiegano Mariacristina Brembilla, Patrizia Berera e Alberta Colombo, referenti del progetto ispirato all’esperienza francese de “Les architectes et les paysagistes dans les classes” -. Abbiamo inoltre consegnato a tutti i partecipanti una cornice che è diventata lo strumento operativo con cui gli alunni hanno sperimentato nuovi sguardi. È stato suggerito loro di inquadrare, isolandoli, alcuni elementi da valorizzare o, al contrario, da trasformare. Bambini e bambine hanno così potuto osservare e prendere consapevolezza del contesto urbano e dello spazio scolastico limitrofo, parchi e aree verdi compresi, con un approccio pratico ed esperienziale. Alcuni gruppi classe si sono poi cimentati nella elaborazione di un’idea progettuale condivisa in un percorso di più incontri. L’intento era infatti quello di far capire ad alunni, insegnanti e famiglie che la città va costruita insieme e che siamo tutti responsabili delle trasformazioni del territorio”.
LA VALENZA SOCIALE DELL’ARCHITETTO
Tra gli obiettivi del progetto spicca anche il recupero della valenza sociale dell’architetto come spiega Marcella Datei, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo: “L’architetto da sempre riveste un ruolo sociale perché è il responsabile del segno che lascia sul territorio: una figura professionale che si fa interprete e mediatore, nel progetto condiviso, dei bisogni e delle esigenze di tutti i cittadini, inclusi i bambini. Il confronto con il mondo scolastico è quindi il primo passo per recepire le istanze della cittadinanza e con “Architetti nelle classi” abbiamo voluto promuovere il concetto di progettazione partecipata per formare i cittadini di oggi e di domani”.
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