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Il bilancio

Ispezioni sul lavoro: 1.880 nel 2016, irregolarità nel 62% dei casi

Il settore con il numero più alto di violazioni è ancora una volta quello dei servizi e del commercio: 616 lavoratori in situazione di irregolarità su un totale di 1003 violazioni

Ben 1.880 ispezioni nel 2016 (81 in più dell’anno precedente) con un 62% di irregolarità rilevate. Sono quelle che ha effettuato la Direzione Territoriale del Lavoro INPS INAIL, che nella mattinata di giovedì 23 marzo ha presentato i risultati annuali dell’attività ispettiva.

Il settore con il numero più alto di violazioni è ancora una volta quello dei servizi e del commercio (616 lavoratori in situazione di irregolarità su un totale di 1003 violazioni). All’interno del settore è l’autotrasporto, con 430 violazioni, il settore con più irregolarità rilevate. Si registrano meno irregolarità nell’edilizia (188) e nell’industria (136).

“Il comparto dei servizi e quello del commercio hanno anche il poco onorevole primato nelle irregolarità per lavoro nero (236 casi su un totale di 309; 107 casi nel settore alloggio e ristorazione) –  sottolinea Orazio Amboni della Cgil -. Va però ricordato che nelle ispezioni si trova quel che si va a cercare: un alto tasso di irregolarità in un settore non significa automaticamente che gli altri settori stiano messi meglio, ma solo che le ispezioni sono state indirizzate lì sulla base degli obiettivi definiti a livello nazionale”.

La DTL ha effettuato ispezioni anche sul fenomeno dei voucher: “Su 2.700.000 voucher venduti in provincia di Bergamo nel 2016 (+30% rispetto all’anno precedente) sono state sanzionate 24 aziende (9 casi di lavoro nero, 15 casi di lavoratori riqualificati in lavoro dipendente e 8 aziende che non hanno ottemperato all’obbligo di comunicazione preventiva recentemente disposto) – prosegue Amboni -. Basterebbero questi dati per rendersi conto del divario tra la platea dei soggetti e l’esiguità del numero di ispezioni realizzate”.

Per quanto riguarda l’INPS il dato più rilevante è il crollo del numero di ispezioni (224 contro 343 del 2015). Il direttore dell’INPS (Valerio Feliciani, di recentissima nomina) ha giustificato il calo con la diminuzione del numero di ispettori a disposizione.

“Le principali irregolarità rilevate dall’INPS riguardano i rapporti di lavoro subordinato ‘non genuini, soprattutto nel settore agricolo, destinati a far godere di determinati benefici previdenziali e assistenziali  i ‘finti’ lavoratori. In tutto 1.628 casi (per farsi un’idea delle dimensioni del fenomeno va tenuto presente che in provincia di Bergamo vi sono oltre 227mila lavoratori dipendenti di cui circa 7mila in agricoltura). Anche in questo caso si tratta di un obiettivo individuato dall’INPS nazionali. I 6 (sei!) ispettori INAIL hanno ispezionato 421 aziende individuando 34 situazioni di irregolarità (80,76% delle aziende) 1 1.279 lavoratori irregolari, di cui 51 in nero”.

Infine la DTL ha sottolineato come uno dei temi ritenuti prioritari sia il contrasto ai fenomeni di caporalato in agricoltura, qui, però, non rilevati.

“Da parte nostra – conclude il sindacalista della CGIL – abbiamo sottolineato come il fenomeno del caporalato, in una provincia non prioritariamente agricola come Bergamo, andrebbe ricercato in altri settori: ad esempio quello di una irregolare intermediazione delle assistenti familiari (badanti). Si tratta di numerosi casi di collocamento di badanti presso famiglie, come ‘libere professioniste’ ma a loro insaputa. La natura giuridica del rapporto viene alla luce solo con l’arrivo della cartella esattoriale. Un fenomeno già segnalato da nostri esposti finora rimasti senza risultati concreti”.

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