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L'operazione

In permesso dal carcere, fugge dalla guardia e scompare: ripreso dopo un inseguimento in auto

È durata meno di 24 ore la fuga di un 52enne residente a Madone che giovedì ha approfittato di un permesso per far perdere le proprie tracce a Trezzo sull'Adda

È tornato dietro alle sbarre dopo meno di 24 ore il detenuto del carcere di Bergamo che giovedì 16 marzo ha fatto perdere le proprie tracce dopo essere fuggito dalla guardia di un volontario che lo stava accompagnando.

Per riportare in carcere G.D., 52enne residente a Madone, è però servito un lavoro attento e preciso della polizia penitenziaria guidata dal commissario Daniele Alborghetti, che prima ha rintracciato l’evaso e poi l’ha riportato alla casa circondariale dopo un inseguimento in auto.

La fuga dell’uomo è iniziata giovedì 16 marzo, quando il carcerato è stato accompagnato da un volontario a Trezzo sull’Adda. Sbrigata la commissione per la quale aveva ottenuto il permesso del magistrato, il 52enne ha eluso la sorveglianza della guardia ed è scappato, facendo perdere le proprie tracce.

Scattato l’allarme, la polizia si è subito messa alla ricerca dell’evaso, rintracciato grazie a una segnalazione nel pomeriggio di venerdì 17 marzo, a Lallio. L’uomo aveva raggiunto la compagna, scarcerata una settimana prima, ma è stato riconosciuto da alcuni passanti.

Gli agenti della polizia penitenziaria hanno subito raggiunto Lallio e trovato G.D. in via Palazzolo, il quale, accortosi dell’arrivo della volante, ha iniziato la fuga a bordo di un’auto.

La folle corsa del 52enne è finita a Bonate Sopra, al’uscita della tangenziale: l’auto guidata dall’evaso è rimasta imbottigliata nel traffico, con gli agenti di polizia che l’hanno immobilizzato, ammanettato e riportato in carcere.

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