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Treviglio

Mensa scolastica: tonno e fontina sulla lista nera e per i controlli ecco gli “assaggiatori”

Rincari alle tariffe, ma anche un aumento della qualità dei pasti per i giovani alla mensa scolastica

Rincari alle tariffe, ma anche un aumento della qualità dei pasti per i giovani alla mensa scolastica. Lo scorso 8 febbraio è stata convocata a Treviglio la Commissione mensa, organo costituito da insegnati e genitori che indicano i dirigenti scolastici, la quale ha provveduto, tra le altre cose, a rimuovere dai pasti alcuni alimenti, nello specifico tonno e fontina, poco graditi dagli alunni.

Sempre per quanto riguarda la qualità dei cibi offerti, settimana scorsa si è costituito un gruppo di ben 9 “assaggiatori” che effettuerà in modo costante controlli sui cibi somministrati settimanalmente ai ragazzi, anche grazie a una apposita modulistica, da consegnare alle istituzioni – Assessorato ai Servizi scolastici e allo studio a cui fa capo il vicesindaco Pinuccia Prandina – e poi di rimando alla società fornitrice del pasto, che permetterà loro di realizzare report mirati sugli alimenti valutati che potranno non solo riportare pareri negativi ma anche indicare giudizi positivi qualora la pietanza verificata risulti di ottima qualità. Grazie a questi resoconti sarà quindi possibile valutale le portate offerte intervenendo e modificando i piatti proposti in base appunto ai dati raccolti.

È quanto emerge dalla giunta comunale riunitasi pochi giorni fa che ha, tra le altre cose, esposto le nuove tariffe cittadine legate ad alcuni servizi: sarà di circa 50 mila euro annui il risparmio che avrà il comune di Treviglio grazie all’adeguamento delle tariffe legate ai pasti della mensa degli scolari. Dagli attuali 350 mila euro dedicati al servizio mensa si passerà a circa 300 mila euro con un notevole risparmio per le casse comunali,

Con questo adeguamento, che partirà da settembre, il costo minimo del pasto – fornito dalla società Gemeaz con cui l’amministrazione ha un accordo per una parziale copertura dei costi tramite una quota di compartecipazione – passerà quindi da 1,60 euro a 2,80 euro cosi come del resto anche tutte le altre tariffe mensa che aumenteranno in proporzione  all’Isee delle famiglie in modo scaglionato fino ad arrivare alla soglia massima che rimarrà di 5,67 euro a pasto.

Sono 1.820 gli alunni suddivisi tra elementari, medie e materne che saranno interessati dal provvedimento su un totale di circa 2.000 studenti. Circa 300 invece saranno gli alunni delle scuole secondarie di primo grado – 180 per la scuola De amicis e 120 per la Tommaso Grossi – che probabilmente continueranno con la sperimentazione del “pasto da casa” il quale, nonostante non preveda appunto tariffe specifiche dovrà comunque rispettare una serie di norme previste dall’ATS sulla tipologia di cibo portato a scuola.

“Abbiamo fatto un parallelismo con i 18 comuni dell’ambito trevigliese – afferma il vicesindaco Pinuccia Prandina – dove ad esempio troviamo tariffe fisse, dove un pasto costa 4,80 euro ed è cosi per tutti e non ci sono riduzioni; altri paesi dell’ambito hanno fatto anche loro come noi tariffe scaglionate in base all’Isee con dei minimi più alti rispetto a nostri fino ad arrivare ad alcuni paesi che invece non danno nemmeno il servizio.”

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