• Abbonati
L'analisi

Atalanta, la scoppola di San Siro è un ko che fa male dieci volte più del normale

Claudio Arioli, classe 1997, analizza a mente fredda l'incredibile sconfitta dei bergamaschi alla Scala del Calcio: un ko che fa male dieci volte più del normale

È un risultato che fa male dieci volte il normale quello di domenica pomeriggio a San Siro: una volta per i tre punti persi, sette volte per i gol subiti e altre due volte perché si trattava di uno scontro diretto per l’Europa.

Probabilmente nessuno leggerà questo articolo perché a nessuno, quando perdi 7-1, va di girare il dito nella piaga e risentir parlare di una partita che vorresti non fosse mai stata giocata, ma cercherò comunque di dire qualcosa.

Sono due le immagini che ho avuto in mente per praticamente tutti i 90 minuti: la prima, rivolta al futuro, è quella dei miei amici non atalantini che non aspettano altro che vedermi per burlarsi di me; la seconda, rivolta al passato (e più attinente alla partita), è quella di quando da bambino giocando a calcio al campetto a volte capitava di perdere 10-0.

Credo che la seconda immagine rispecchi perfettamente la partita contro l’Inter. Non tanto per il risultato (che comunque rimane una bella batosta), ma più che altro per come ho visto affrontare la partita ai ragazzi di Gasperini. Infatti, ciò che mi ha fatto saltare in mente quella vecchia immagine sono stati gli sguardi praticamente vuoti dei nerazzurri. Gli sguardi di chi, proprio come me da bambino, è, come si suol dire, “andato in bambola”.

Di fatti, secondo il mio parere, già in parte dopo il rigore del 2-0, ma, ancor di più, dopo il 3-0 il fattore che è mancato all’Atalanta è stata la concentrazione. Questo, in parte, può essere dovuto al fatto che quasi la totalità dei giocatori nerazzurri sono molto giovani e, se da un lato questo è stato proprio questo a far arrivare l’Atalanta dov’è ora, dall’altro significa che manca anche esperienza.

Certamente questa sconfitta è pesante: l’Inter scavalca i bergamaschi e si porta temporaneamente al quarto posto nell’attesa che giochi la Lazio. Tuttavia, però, non credo che con questa partita l’Atalanta si sia giocata l’Europa league. Sicuramente ora il cammino sarà più difficile, non bisognerà fare nessun passo falso, ma i ragazzi di Gasperini hanno già più volte dimostrato di avere tutte le carte in regola per continuare a lottare con le grandi.

Personalmente ora aspetto solamente la prossima partita, fiducioso che il sogno europeo non sia ancora finito.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI