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Cerete

Il volontariato era il pane di Tullio, amico di tutti travolto da una moto

Un sorriso contagioso, un vocabolario nel quale le espressioni "no" e "non posso" non esistevano. E un’immensa generosità racchiusa in una vita dedicata all’aiuto del prossimo. Così si può riassumere la vita di Tullio Savoldelli.

Un sorriso contagioso, un vocabolario nel quale le espressioni “no” e “non posso” non esistevano. E un’immensa generosità racchiusa in una vita dedicata all’aiuto del prossimo. Così si può riassumere la vita di Tullio Savoldelli, il 61enne di Cerete travolto da una moto domenica 5 marzo (leggi). La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto nel cuore delle tante persone a lui care e non è per niente retorica.

Tullio Savoldelli aveva lavorato in una ditta della Valcamonica che produceva prefabbricati, in seguito alla chiusura dell’azienda dedicava la sua vita alle associazioni di volontariato: era operatore civico nell’Unione dei Comuni della Presolana, faceva parte del Moto Club di Bergamo, degli Alpini e della Protezione Civile di Songavazzo.

Toccante è il ricordo di Arcangelo Savoldelli di San Lorenzo, coordinatore degli operatori dell’Unione dei Comuni: “Quando qualcuno gli chiedeva un piacere non si tirava mai indietro. Una persona di una bontà infinita sempre pronta a porgere la mano e a donare un sorriso. Se non riuscivo a tagliare l’erba di casa mia lui arrivava e immancabilmente mi aiutava”.

Nato a Songavazzo, abitava a Novezio, frazione di Cerete, in via Presolana insieme alla sorella Antonella e, continua Arcangelo Savoldelli “coltivava una grande passione per le moto, ma la cosa curiosa è che non è mai salito in sella a una due ruote. Ricordo che era stato in Brasile, Cile e Sardegna per assistere alla Sei giorni di enduro”. Proprio durante una gara è stato travolto da una moto che l’ha ucciso.

Ma le associazioni di volontariato erano il suo pane quotidiano: “Ci si dedicava con anima e cuore, dove arrivava lui portavano allegria con la sua ironia”. Arcinoto il suo intercalare mentre si spendeva per aiutare qualcuno: “Io continuo a fare, fare… ma quando mi pagate?”.

Eppure il suo non era un volontariato solo di buona volontà: “Tra l’altro aveva fatto un corso per utilizzare la motosega e si occupava dell’operazione “Fiumi sicuri”, era molto abile e professionale nel tagliare piante e rami”.

Per non dire delle feste di paese – continua Savoldelli –: al Palio degli asini di San Lorenzo e Songavazzo era sempre presente, così come anche alla festa di Sant’Alessandro a Castione e a tutte le manifestazioni della zona”.

Tanti i progetti, stroncati da questa morte repentina: per la settimana Santa, in vista di Pasqua, aveva già dato la massima disponibilità per la via crucis della settimana santa, ma era in prima linea anche per la tappa del Giro d’Italia che partirà da Rovetta il 23 maggio.

L’addio a Tullio Savoldelli, che ha concluso la sua esistenza con un ultimo gesto generoso (deciso dai suoi cari) e cioè il dono degli organi, è in programma sabato 11 marzo alle 15 a Songavazzo.

 

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