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L'iniziativa

Migranti: Save the Children, nuova campagna social legata ai film in gara nella notte degli Oscar

Alla vigilia della premiazione degli Academy Awards 2017 che verranno assegnati questa sera a Los Angeles, Save the Children diffonde sui social la gif con all’interno una serie di meme interamente dedicati ai film in gara nella categoria “Best picture”

Alla vigilia della premiazione degli Academy Awards 2017 che verranno assegnati questa sera a Los Angeles, Save the Children diffonde sui social la gif con all’interno una serie di meme interamente dedicati ai film in gara nella categoria “Best picture”.

Ad ogni titolo corrisponde un’immagine provocatoria che racconta il quotidiano dei bambini migranti in viaggio verso l’Europa, i loro paesi distrutti dai conflitti, i salvataggi in mare, la disperazione davanti al diniego dei paesi della Ue di accoglierli. Una campagna pungente che, in occasione di uno degli eventi più attesi dell’anno, vuol ricordare una delle tragedie più gravi del nostro secolo.

L’Organizzazione ha divulgato ieri il primo meme raffigurante il salvataggio di alcuni bambini migranti imbarcati su un gommone che riporta la frase simbolo della premiazione degli Oscar con una piccola differenza “And the asylum goes to…”.

“Molti dei film in gara nella categoria “Miglior Film” ci hanno emozionato raccontando proprio storie di migranti e proprio per questo, mentre tutto il mondo ha gli occhi puntati sul red carpet e sulla premiazione di domenica sera, abbiamo voluto accendere i riflettori sulla tragedia umanitaria più grave del secolo”, afferma Filippo Ungaro, Direttore Comunicazione di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini in pericolo e a tutelarne i diritti.

“I bambini sono protagonisti di questo dramma, basti pensare che nel solo mese di gennaio 2017 in Italia c’è stato un incremento del 24% di minori non accompagnati arrivati, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Occuparsi di loro e proteggerli è un imperativo morale oltre che un dovere per tutti i Paesi” conclude Ungaro.

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