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Valle brembana

“Assemblea urgente sui fondi a Foppolo”, la Comunità Montana risponde picche fotogallery

L'ente non accoglie la richiesta dei gruppi di minoranza che volevano una seduta sui fondi pubblici destinati al Comune dell'alta valle: "Non abbiamo fatto altro che applicare il regolamento"

“Illustrazione all’Assemblea delle azioni intraprese dalla Comunità Montana relativamente ai finanziamenti pubblici disposti a favore del comprensorio sciistico di Foppolo“. Questo si legge nella richiesta da parte dei gruppi di minoranza di convocare un’assemblea “urgente” in Comunità Montana per discutere dei fondi pubblici erogati al Comune dell’alta valle. Una richiesta che l’ente montano, per ora, ha deciso di non accogliere.

I 12 sindaci che hanno sottoscritto la richiesta, inoltrata al presidente della Comunità Montana Alberto Mazzoleni e ai componenti della Giunta Esecutiva, hanno chiesto lumi su quei 750mila euro di fondi Bim “sbloccati” durante la rovente assemblea dell’8 agosto 2016, a un mese esatto di distanza dall’incendio doloso che aveva mandato in fumo le seggiovie Quarta Baita e Montebello.

L’incendio scoppiato tra la notte del 7 e 8 luglio aveva messo in bilico non solo il futuro del comprensorio di Foppolo, Carona e Valleve (ovvero di Brembo Super Ski) ma anche di tutta una valle che gode dell’indotto del comparto neve. Niente seggiovie, dopotutto, uguale niente sciatori.

Nonostante le differenti prese di posizione, la delibera passò: 20 i voti favorevoli su 37. Decisivi quelli dei primi cittadini leghisti e del centrodestra. Sette gli assenti, 9 quelli che abbandonarono l’aula in segno di protesta. Astenuto dal voto il commissario prefettizio di Carona, Andrea Iannotta.

Durante quella serata, in programma c’era anche il voto per la creazione di un consorzio per la gestione dei soldi destinati agli impianti, di cui avrebbero fatto parte tutti i sindaci al fine di evitare che il denaro fosse gestito da Brembo Super Ski, azienda che già prima del rogo dell’8 luglio barcollava sull’orlo del fallimento, e che lo scorso 3 febbraio ha chiesto di portare i libri in tribunale dopo che lo studio legale incaricato ha comunicato l’impossibilità di arrivare al piano per la ristrutturazione del debito.

“Le firme che sono arrivate rappresentano oltre 1/5 dei  componenti dell’assemblea – commenta il Presidente dell’Assemblea Comunità Montana Valle Brembana, Ambrogio Quarteroli – ragion per cui abbiamo l’obbligo di convocarla (il termine massimo è quello del 19 marzo, ndr). Ma c’è un regolamento e il presidente ha il dovere di osservarlo. Per convocare l’assemblea da un giorno all’altro devono essere soddisfatti dei requisiti. E il più importante è che vi sia una proposta di delibera. Presupposto che, al momento, non c’è. Nessuno sta scappando – ci tiene a precisare Quarteroli -. Non abbiamo fatto altro che applicare il regolamento”.

“Si è chiesta alla Comunità Montana una relazione delle azioni intraprese fino ad ora per tutelare dei fondi pubblici – afferma il sindaco di San Giovanni Bianco, Marco Milesi -. Evidentemente, vista la risposta, l’ente non ritiene opportuno rendicontare la situazione ai membri dell’Assemblea. Questo – continua Milesi – nonostante le tante perplessità già sollevate e i fatti di cronaca ormai noti”.

I “fatti di cronaca” al quale fa riferimento il primo cittadino sono quelli legati all’inchiesta per incendio doloso e turbativa d’asta che vede tra gli indagati dalla Procura di Bergamo anche il sindaco di Foppolo Giuseppe Berera e la moglie Roberta Valota, oltre al sindaco di Valleve e presidente di Brembo Super Ski, Santo Cattaneo. Il sospetto degli inquirenti è che le fiamme abbiano conferito alla gara d’appalto per la cabinovia una condizione d’urgenza, sbloccando al tempo stesso la cascata dei finanziamenti.

“La Comunità Montana – prosegue Milesi – ha motivato la sua risposta trincerandosi dietro una questione di forma. Ma forse sarebbe ora di far prevalere il buon senso, soprattutto quello politico, alla luce di una situazione che interessa tutta la valle. Il fatto che non si voglia affrontare la questione in assemblea davanti ai sindaci è preoccupante”.

Da un sindaco Milesi all’altro: “Si stanno nascondendo dietro a un dito – rincara la dose il collega di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi -. Si aggrappano al fatto che nella nostra richiesta non c’è una proposta di deliberazione precisa, ma ciò non mi sorprende. Ogni volta si inventano un pretesto nuovo per dire che qualcosa non va. Mi chiedo dove sia la trasparenza che tutti quanti abbiamo sempre invocato”.

Gli altri sindaci della Valle che hanno sottoscritto la richiesta sono Paolo Agape (Moio de’ Calvi), Ivan Berlendis (Bracca), Fabio Bonzi (Dossena), Mauro Egman (Averara), Virna Facheris (Valnegra), Antonio Gervasoni (Roncobello), Carmelo Goglio (Olmo al Brembo), Ersilio Gotti (Ubiale di Clanezzo), Sirio Grigis (Algua) e Alessandro Vistalli (Cornalba).

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