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Un assedio

Banca di Paladina: seconda rapina in cinque mesi, dopo un tentativo venerdì

Cresce la paura nella filiale del Credito Bergamasco di via IV Novembre: lunedì terzo episodio in meno di cinque mesi

Quella di lunedì 20 febbraio è stata la seconda rapina in meno di cinque mesi, dopo il tentativo di venerdì. Cresce la paura nella filiale del Credito Bergamasco di via IV Novembre a Paladina, ormai presa d’assedio da rapinatori.

Nel pomeriggio di venerdì 17 febbraio un uomo è entrato fingendo di voler aprire un conto. Subito dopo ha però estratto un taglierino e, puntandolo contro i dipendenti, ha intimato loro di consegnargli l’incasso. Uno dei cassieri è però riuscito a contattare il 112, costringendo il malvivente a darsi alla fuga.

Un copione simile a quanto accaduto lunedì mattina quando intorno alle 10.30, questa volta due rapinatori, sempre a volto scoperto, hanno fatto irruzione nell’istituto bancario. Hanno scavalcato il bancone e hanno preso di mira la cassiera, una donna di 40 anni, strattonandola. Dopo averle puntato un taglierino le hanno intimato di consegnare il denaro: la bancaria è stata così costretta a consegnare i bussolotti della cassa continua che contengono banconote, per un valore complessivo di circa duemila euro.

Ottenuto quanto richiesto, i due rapinatori sono usciti dalla banca e sono fuggiti a piedi, probabilmente per raggiungere un complice che li attendeva su un’auto con la quale hanno fatto poi perdere le proprie tracce.

I bancari hanno subito lanciato l’allarme: sul posto sono intervenuti i carabinieri di Villa d’Almè e quelli del Nucleo operativo di Zogno, che dopo aver raccolto le testimonianze hanno avviato le ricerche dei responsabili.

Un altro colpo a mano armata era stato messo a segno il 26 settembre dello scorso anno. Quella volta una banda di ladri, composta da almeno tre uomini, intorno alle 15 si era introdotta nell’istituto bancario.

Uno di loro, con il volto coperto e armato di taglierino, si era avvicinato ai dipendenti e sotto la minaccia dell’arma aveva intimato loro di stare fermi. Nel frattempo gli altri due li avevano immobilizzati con del nastro adesivo e li avevano chiusi in bagno.

Una volta avuto campo libero, i malviventi avevano arraffato più banconote possibili, prima di fuggire. I dipendenti della banca erano riusciti a liberarsi solo dopo un’ora.

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