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Dall'america

Robin Schreiber, la ballerina autodidatta che spopola sui social

Il suo essere una “ballerina autodidatta” l’ha resa famosa sui social, dove i suoi video ricevono ogni giorno molti commenti entusiasti e migliaia di condivisioni

Robin Schreiber, insegnante di scuola media in pensione, vive a Redwood City, in California. Il suo essere una “ballerina autodidatta” l’ha resa famosa sui social, dove i suoi video ricevono ogni giorno molti commenti entusiasti e migliaia di condivisioni.

“La notte dell’8 novembre, il giorno delle elezioni – racconta la stessa Robin – durante le sfide di ballo tra gli spettatori, il Jumbotron, la camera arrivò su di me e io mi alzai iniziando a ballare. Il giorno dopo, il 9, il video della mia performance era diventata virale con circa 1.4 milioni di visualizzazioni”.

Lei ammette di non aver mai studiato danza, ma durante le feste se c’è della buona musica si alza e si lancia in danze scatenate. A tre anni, per esempio, si mise a ballare a teatro ottenendo un grande applauso dal pubblico e forse quello è stato il “segno del destino”.

Ama il basket perché lo ritiene un gioco veloce e dalla dinamica imprevedibile. L’NBA, infatti, è un insieme di gioco e intrattenimento per il numeroso pubblico che ogni volta riempie i palazzetti.

Per trentacinque anni lei è stata un’insegnante nelle scuole medie e le sarebbe piaciuto ballare in maniera strana anche davanti ai suoi studenti perché avere umorismo e non prendersi sempre sul serio è importante per una vita felice.

Degli italiani Robin ha una visione molto positiva. È stata due volte nel Belpaese,  visitando la Toscana, Roma e le Cinque Terre, in Liguria. Vorrebbe tornarci perché ama anche il cibo (e il vino in particolare) e l’arte italiana e sulla persona italiana dice che “gli Italiani abbracciano la vita”.

Quest’anno alla vigilia di Natale ha ballato, su invito, con il Golden State Dance Team e la sua sensazione è stata di pura gioia: “Non ero nervosa per l’emozione perché mi hanno lasciato libertà di stile e quindi l’esibizione non è stata difficile. E poi ho visto i nostri tifosi dal centro del campo dell’Oracle Arena con una prospettiva diversa dal solito”.

Il suo pensiero va anche a chi ha una la sua stessa fortuna e che in lei vede una “valvola di sfogo” dalla sofferenza: “Mi sento bene con me stessa se la mia danza sta ispirando persone con disabilità, perché la mia danza vuole solo strappare un sorriso. Se ami fare una cosa, la fai e non ti preoccupi di cosa dice la gente. Devi ballare come se non ci fosse nessuno, in piena libertà”.

La sua autenticità l’ha fatta diventare una famosa social dancer, anche se lei chiede spesso ai suoi cari il perché sta succedendo tutto questo. Non è più giovane ma vuole ancora divertirsi e le risate divertite delle persone che la guardano aumenta questa sua voglia di continuare per questa divertente strada da cui è nato un successo inaspettato.

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