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Seconda edizione

Dalmine capitale dell’acufene

Sabato 11 febbraio la seconda edizione dell'open day.

Nell’ambito della settimana Europea di sensibilizzazione sull’acufene si terrà sabato 11 febbraio alle 15 a Dalmine, nella Sala riunioni di Viale Betelli 29, la seconda edizione dell’Open Day degli acufenizzati, organizzato dall’Associazione Bergamasca Acufeni.

La patologia degli acufeni è invalidante, tanto da colpire qualcosa come 5 milioni di italiani, e, anche nella provincia di Bergamo il numero di pazienti sofferenti è in continuo aumento.

A fronte di questo preoccupante fenomeno che ha importanti ricadute a livello psicologico porta la persona sofferente ad accusare stati ansioso-depressivi e disturbi del sonno che si ripercuotono sia sull’attività lavorativa, con conseguente contrazione della stessa, che sulla vita di relazione, l’Associazione Bergamasca Acufeni ha interessato la Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Lombardia, in particolare il vice-presidente Angelo Capelli che si sta attivando (anche se i tempi non saranno purtroppo brevi) all’adozione di provvedimenti e di azioni nei confronti del Ministero della Salute, affinché la patologia possa essere riconosciuta come cronica e invalidante e per incentivare la ricerca scientifica.

Ogni acufene ha una sua possibile diversa fonte di insorgenza, l’orecchio medio per chi ha problemi al timpano e soffre di otosclerosi, l’orecchio interno, quando a causa di una prolungata esposizione a rumori di forte intensità le cellule ciliate dell’orecchio interno iniziano ad alterarsi emettendo un segnale bioelettrico corrispondente all’acufene, ronzzii, fischi, rumori simili ad una pentola a pressione. Al riguardo a livello Europeo è operativo il Cost Tinnet, progetto per lo studio della diagnosi e di mirate terapie che dovrebbero essere definite entro la fine del 2018. All’incontro di Sabato parteciperà come ospite Francesco Lanza, Neurotrainer di Neurofeedback dinamico che presenterà i risultati ottenuti con questa innovativa terapia, nel corso del 2016 della quale hanno trovato beneficio sia molti pazienti bergamaschi che altri provenienti da Milano.

Il Neurofeedback è terapia validata a livello Europeo, nonostante non sia da considerarsi risolutiva per tutti i casi di acufene, (la cui insorgenza è da considerarsi multifattoriale) i risultati ottenuti in provincia di Bergamo sono stati i migliori in assoluto a livello nazionale, e recentemente sono stati presentati anche a Convegni in Piemonte e Sicilia. Recentemente se ne e’ occupata anche la rivista scientifica nazionale Audiology, evidenziando i risultati ottenuti al termine del trattamento completo di venti sedute.

Il 50% dei pazienti si è dichiarato molto soddisfatto, con diminuzione sensibile dell’acufene, il 25% ha ravvisato risultati soddisfacenti, con benefici apprezzabili su sintomi ansiosi-depressivi e insonnia. In definitiva, per molti pazienti, la percezione dell’acufene si è tramuta da invasiva a sopportabile. Nell’ambito della Sound Therapy, il Centro Acustico Acusan, presentera’ la “Widex Zen Therapy”, importante terapia che consiste nell’ascolto di piacevoli e rilassanti tipi di musica.

Essi riproducono, in modalità casuale e mai ripetitiva, suoni armonici che favoriscono il relax e rendono l’acufene meno invalidante, favorendo l’abbassamento dei livelli di stress, che è uno dei fattori scatenanti dell’acufene e pertanto ne risulta di particolare importanza riuscirne a ridurre i livelli. Gli obiettivi principali della Widex Zen Therapy sono: evitare che l’acufene eserciti un impatto negativo sulla qualità di vita, favorire il naturale processo di adattamento, contrastare la iper-compensazione con la quale il cervello reagisce ai deficit uditivi, prevenire la fatica che nasce, nelle persone ipoacusiche, per lo sforzo di sentire, ridurre lo stress, superare i problemi di insonnia, individuare e modificare i pensieri ed i comportamenti negativi e controproducenti. L’amplicazione aiuta perché amplifica i suoni di sottofondo, rendendo l’acufene meno fastidioso. Quando il cervello riceve più suoni aumenta l’attività neuronale. In presenza di una perdita uditiva, gli apparecchi acustici si sono rivelati tra gli strumenti più efficaci per ridurre la percezione dell’acufene, non lo eliminano, tuttavia la maggior parte dei pazienti conferma di ottenere una diminuzione della percezione.
La WZT si avvale di toni frattali armoniosi e rilassanti, prevedibili ma mai ripetitivi e personalizzati su misura per ogni singolo paziente.

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