Si è ristretto l’Occidente? Dobbiamo ridisegnare una nuova geopolitica?
Certamente, oggi l’Occidente è più piccolo. Il jihad e comunque la reislamizzazione del Medio Oriente ha chiuso stabilmente quell’area alla nostra influenza, qualunque siano i nostri successi contro il “jihad della spada”. Una politica folle e sconsiderata ha infine destabilizzato tutto il Maghreb e ha permesso la continuità strategica tra Africa Centrale e Europa mediterranea, con gli effetti che vediamo.
Se Putin non fosse vittoriosamente intervenuto in Siria, la “collana di perle” delle primavere arabe si sarebbe conclusa con la destabilizzazione finale della Siria, che ci avrebbe portato le tensioni centroasiatiche direttamente in casa. Ovvio che, agli strateghi di queste operazioni, dell’Europa non importa assolutamente niente. Gli Usa, poi, non hanno mai digerito l’Euro, e tra poco se lo prenderanno, così come la Francia di Mitterand si prese in ostaggio il Marco tedesco chiamandolo, appunto, Euro.
La Federazione Russa vuole quindi entrare nella Vecchia Europa, ma non con i carri armati, attraverso l’Ungheria e la “soglia di Ravensburg”, come ai tempi della guerra fredda, ma con accordi commerciali e industriali che leghino il destino della Terza Roma, ovvero Mosca, alla grande economia europea, o di quello che ne rimarrà dopo l’attuale, folle, deindustrializzazione.
La Cina unirà prima l’Asia Centrale poi arriverà in Europa tramite il Mediterraneo. Si, l’Occidente è molto più piccolo, ma per colpa sua.
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