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La reazione

L’architetto Biava spiato dagli Occhionero: “Non ho nulla da nascondere”

Biava annuncia che ora ha intenzione di intraprendere una battaglia legale nei confronti dei fratelli Occhionero

“Non capisco perchè mi abbiano spiato, non ho nulla da nascondere”. È sorpreso l’architetto Pietro Biava dopo aver appreso di essere tra i soggetti finiti nell’ordinanza di arresto dell’ingegnere nucleare Giulio Occhionero, 45 anni, e della sorella Franca Maria, 48 anni, per la presunta attività di spionaggio. Con lui è finita nella bufera anche la ditta di cui è direttore tecnico, “La costruzioni edili Bergamelli Spa, società di costruzioni con sede in provincia di Bergamo (a Nembro) ma che opera su tutto il territorio nazionale”. 

spionaggio

I due fratelli entrambi residenti a Londra ma domiciliati a Roma sono accusati di aver “spiato” diversi siti internet di personaggi famosi, tra i quali anche quello dell’ex premier Matteo Renzi e dello stesso Partito democratico, oltre a molteplici account di figure istituzionali, autorità politiche e militari. Nel provvedimento di arresto eseguito dalla Polizia postale su indicazione della Procura di Roma si fa riferimento a diversi portali web di interesse istituzionale, tra cui quello della Banca d’Italia, della Camera e del Senato.

Uno spionaggio durato 5 anni, avvenuto attraverso il malware EyePyramid, allo scopo di “acquisire indebitamente informazioni, atti, documenti anche di natura riservata e pertinenti alla sicurezza pubblica al fine di trarre per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno”. Oltre 18mila in totale gli username violati, alcuni dei quali corredati da password.

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Pietro Biava, dal 2004 al 2009 anche consigliere comunale di Alzano Lombardo, ha accolto con stupore il fatto di essere finito nella lunga lista degli spiati: “Ho appreso la notizia attraverso il vostro giornale – le sue parole – e mi ah colto di sorpresa. Non saprei davvero quale motivo abbiano avuto gli Occhionero per spiare me. Ipotizzo di essere finiti nel calderone per i miei rapporti con alcuni studi legali in contatto anche con personaggi famosi. Io, comunque, per loro ho solo realizzato progetti, nulla di particolare o di segreto”.

La Bergamelli di Nembro per cui lavora Biava in passato ha infatti curato importanti lavori, come l’accettazione dell’ospedale San Raffaele a Milano, la costruzione della sede della Giochi Preziosi a Cogliate e il quartier generale Mediaworld a Curno. Alla nota società bergamasca era stato affidato anche il restauro della Villa “le Due Palme” di Lampedusa, acquistata nel mese di giugno 2011 dall’ex premier Silvio Berlusconi. Nel giugno del 2013, poi, era stato lo stesso leader di Forza Italia a tagliare il nastro a Villa San Mauro, sui colli di Pontida, per l’apertura della casa di cura San Giuseppe, poi fallita nel 2016, costruita proprio dall’impresa Bergamelli (nella foto).

berlusconi casa di cura pontida

Biava annuncia che ora ha intenzione di intraprendere una battaglia legale nei confronti dei fratelli Occhionero: “Ne ho già parlato con il mio legale, l’avvocato Manuela Petralia. Siamo in attesa degli sviluppi della vicenda, ma l’intenzione è quella di costituirci parte civile all’eventuale procedimento giudiziario”.

 

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