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Torino

Bomba carta al derby, la difesa dell’ultras: “Nessuna prova, va assolto”

"Assoluzione con formula piena". È questa la richiesta avanzata dagli avvocati difensori per Giorgio Saurgnani, il 30enne bergamasco tifoso della Juve a processo a Torino.

“Assoluzione con formula piena”. È questa la richiesta avanzata dagli avvocati difensori per Giorgio Saurgnani, il 30enne bergamasco tifoso della Juve a processo a Torino con l’accusa di aver portato e lanciato all’Olimpico la bomba carta che il 26 aprile 2015 provocò il ferimento di 12 persone, nella curva del Toro.

Lunedì 9 gennaio si è svolta al Tribunale di Torino l’arringa della difesa.

Se nella precedente udienza il pubblico ministero Andrea Padalino aveva chiesto una pena di 7 anni e sei mesi di reclusione.

“Abbiamo la certezza che Saurgnani non sia l’autore del lancio” sostiene l’avvocato Gianluca Quadri, del foro di Bergamo. “Non c’è alcun elemento per collegare Saurgnani al lancio – aggiunge -. C’è un vuoto probatorio. Saurgnani ci ha detto chiaramente «sono un delinquente da stadio con una serie di regole», e le regole non consentono di lanciare una bomba tra la folla”.

“Insieme alla collega, l’avvocato Monica Arossa di Torino – prosegue l‘avvocato Quadri – abbiamo messo in evidenza come il dibattimento abbia consentito di dipanare e confutare le ipotesi di accusa prodotto di una selezione del materiale complessivamente confluito nel fascicolo del dibattimento e di suggestioni legate alla decontestualizzazione dei messaggi e dei file audio riferibili all’imputato in assenza di qualsivoglia adeguata prova in ordine alla tipologia dell’oggetto lanciato ed al punto di lancio vie più un’occasione in cui le tifoserie si sono lanciate di tutto. Abbiamo poi stigmatizzato l’uso di intercettazioni preventive e fonti confidenziali e la loro inutilizzabilità”.

Una tesi che si scontra con l’accusa. Secondo il pm sarebbe stato il bergamasco, che non fa parte di un gruppo ultras ma che è definito un “cane sciolto”, a scagliare l’ordigno contro i tifosi granata. Uno di questi, rimasto ferito, è costituito parte civile al procedimento.

Con il tifoso anche il Torino calcio, la Juventus e la Fgc sono parti civili e hanno chiesto risarcimenti a Saurgnani.

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