Rialzi da record in Borsa per la Brembo, storico marchio bergamasco di freni di alta gamma della famiglia Bombassei.
Dopo la costante crescita degli ultimi 5 anni, il titolo della Brembo entra ufficialmente nel Ftse/Mib, il listino dei “grandi” di Piazza Affari: una maratona che ha visto produrre guadagni a tre cifre, con un rialzo del 770%: a sottolinearlo è il Sole 24 Ore.
Per cercare il suo punto di minimo bisogna guardare al 2009 quando, con la crisi Lehmam, la Brembo sostava a quota 2,24 euro. Ma da lì è salita fino a toccare quota 60 euro: un’eccezionale scalata per quella che è una delle poche multinazionali d’eccellenza italiane.
Il segreto sembra essere il ritmo crescente della profittabilità, che rendeva quasi prevedibile l’ascesa del titolo in borsa, adesso a circa tre punti in più di valore rispetto ai diretti concorrenti americani ed europei. Ricavi, margini e utili a doppia cifra hanno inevitabilmente contribuito: nel 2009, quando la Brembo è entrata in borsa, fatturava poco meno di 900 milioni; alla fine del 2016 ha sfiorato i 2,3 miliardi.
Quello che però c’è da domandarsi è se possa esserci una fase di arresto per un’azienda che ha visto una crescita così intensa e costante. Possibile, ma Brembo, almeno in questo campo, pare non avere nessuna intenzione di frenare.
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