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Bergamo

Uniacque festeggia i dieci anni di attività e inaugura la nuova sede

Il 22 dicembre è un giorno speciale per UniAcque, la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio di Bergamo e provincia, che festeggia i suoi primi dieci anni.

Natale tra arte e musica con “L’Acqua di Casa”: il 22 dicembre è un giorno speciale per UniAcque, la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio di Bergamo e provincia, che festeggia i suoi primi dieci anni: il Presidente Paolo Franco e l’Amministratore delegato Mario Tomasoni, inaugurano la nuova sede di UniAcque a Bergamo, in via Canovine 21, con l’allestimento della mostra fotografica di Maurizio Grisa e la presentazione di un’opera realizzata ad hoc dall’artista internazionale Andrea Mastrovito.

E a chiudere la serata l’acqua in musica, nel grande concerto del decennale di UniAcque al Teatro Donizetti, organizzato con la collaborazione di Teatro Donizetti e di IRCAM / Centre Pompidou di Parigi, per la prima volta a Bergamo.

Tappa speciale il 22 dicembre per il progetto culturale “L’Acqua di Casa”, pensato in occasione del decennale di UniAcque per coinvolgere le istituzioni culturali del territorio in un’esplorazione del circolo virtuoso e vitale dell’acqua nella storia, nell’arte, nella musica, nel paesaggio, nel lavoro e nell’immaginario collettivo.

Dopo l’invasione del manifesto “Acqua per non sprecare la vita”, realizzato dall’artista Giuseppe Stampone con la collaborazione di GAMeC , e affisso in città e in tutti i 226 Comuni della provincia soci di UniAcque, e dopo l’inaugurazione alla Biblioteca Civica Angelo Mai della mostra documentaria e fotografica che fino al 28 febbraio riunisce libri, documenti antichi, mappe e cabrei del prezioso patrimonio della Biblioteca per rileggere il tema dell’acqua e del suo sfruttamento nella storia e nel territorio bergamasco, ecco il 22 dicembre un triplice appuntamento per chiudere il 2016.

Ad aprire la serata è, alle ore 17, il taglio del nastro della nuova sede di UniAcque che si trasferisce a Bergamo, in via Canovine 21: dislocata su tre piani, la sede conta 180 postazioni lavoro, 118 uffici e locali di servizio, 118 parcheggi per operatori e clienti. Lo spazio interno operativo è di 2482 mq di uffici e 1100 mq di locali per mensa, corsi e accessori.

A questi si aggiungono 644 mq di magazzini e 1684 mq di autorimesse. E l’arte fa subito il suo ingresso nella nuova sede, a connotare da subito l’impegno di UniAcque anche sul piano sociale e culturale, nel valorizzare e promuovere l’acqua di qualità che arriva nelle nostre case come importante risorsa potabile da tutelare e non sprecare.

Nella Sala del Consiglio viene infatti inaugurata l’opera Ho provato a correre più veloce dell’acqua, commissionata da UniAcque all’artista Andrea Mastrovito. Il light box mette in scena in modo enigmatico l’impossibilità di conoscere/misurare il reale e le dinamiche recondite della natura.

Gli spazi della nuova sede, poi, si trasformano da subito in luoghi espositivi con il primo allestimento della mostra itinerante del fotografo Maurizio Grisa. In una serie di mosaici panoramici, il fotografo esplora il ruolo dell’acqua nella quotidianità degli spazi pubblici e privati, per restituire il caleidoscopio dei suoi infiniti utilizzi e il suo rapporto con l’uomo, le piante e gli animali.
La mostra fotografica è pensata per viaggiare sul territorio ed essere facilmente allestita in spazi diversi, come sedi comunali, scolastiche e bibliotecarie.

Le immagini di Maurizio Grisa, inoltre, scandiscono i mesi dell’anno 2017 nel nuovo calendario di UniAcque.
L’acqua in musica sarà infine protagonista del grande concerto del decennale di UniAcque in programma al Teatro Donizetti, realizzato con la collaborazione di Teatro Donizetti e di IRCAM / Centre Pompidou di Parigi, il noto centro di ricerca musicale francese, per la prima volta nella nostra città. Nel Teatro Donizetti le onde sonore si frangono e rifrangono avvolgendo gli ascoltatori e la musica stessa in un labirinto di percezione e memoria, come se essa venisse suonata negli abissi marini.

Mariangela Vacatello al pianoforte e gli archi del Quartetto Prometeo interpretano composizioni di Ravel, Debussy, Liszt e del giovane compositore italiano Marco Momi che, grazie all’IRCAM /
Centre Pompidou di Parigi e alla sua tecnologia applicata agli strumenti tradizionali, sembra far sprofondare musica e ascoltatori in un mare immaginario nel quale gli strumenti e lo spazio
che li raccoglie si ritrovano in una temporalità unica, nell’intimità della dimensione acquatica, in un’esperienza quasi originaria.

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