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Appunti & virgole

Un’Atalanta da dieci (vittorie) e lode

Sarà un bellissimo Natale nerazzurro. L'analisi della partita contro l'Empoli di Alberto Porfidia

Col cuore in gola l’Atalanta spazza via anche l’Empoli e ci porta il regalo di Natale.

E’ un’Atalanta da dieci e lode. Dieci come le vittorie (sei in casa) su diciotto partite in questa prima manche del campionato. La lode è da dividere tra squadra, allenatore e pubblico. L’ha riconosciuto anche Gasperini alla fine, sciogliendo in un sorriso tutta la tensione accumulata in 97 minuti di partita: “Se abbiamo vinto dobbiamo dire grazie anche al nostro pubblico che ci ha trascinato. Se mi sembrava di rivivere le emozioni di Marassi? Lo stadio di Bergamo ti dà una carica straordinaria, un’atmosfera bellissima. La vittoria, lo riconosco, va anche a loro, ai nostri tifosi”.

Vero. Poi è naturale che se vinci è tutto più bello, più festoso, più entusiasmante. Ma anche quando l’Atalanta stava perdendo contro l’Empoli, a parte i malumori per i passaggi sbagliati dettati soprattutto dalla fretta, ecco a parte quello la gente era con la squadra e l’ha sostenuta fino alla fine, con quella energia che il fortino del Comunale sa trasmettere a chi va in campo.

Certo se puoi mandare nella mischia un cavallo di razza come Kessie, allora qualche possibilità in più di farcela ce l’hai. Perché è vero che la mossa D’Alessandro ci stava, era prevista e poteva cambiare la partita come era già accaduto contro la Roma: sotto di un gol alla fine del primo tempo e risultato rovesciato alla fine, nell’ultima vittoria nerazzurra al Comunale, un mese fa. Però non era il D’Alessandro delle giornate migliori, Gasperini l’ha poi detto che si aspettava di più dall’ala che ha i numeri e le giocate per cambiare marcia e mettere il turbo alla squadra. Per fortuna che comunque ha trovato il tempo giusto per essere pronto in area a risolvere una mischia, l’ultima oramai.

E ancora una volta ci aveva messo la palla giusta Kessie, lo stesso che un quarto d’ora prima aveva colpito la traversa e aveva fatto scricchiolare la difesa toscana, che fino a quel momento si era salvata in ogni modo. Ma già si era dovuta piegare per il tracciante rasoterra dell’ivoriano, che aveva dato il la alla rimonta nerazzurra.

Non un’Atalanta bellissima, d’accordo. Ma scusate, già a volte la squadra ha l’abitudine di andare in porta col pallone neanche se si fosse il Barcellona… Poi giochi, domini e concludi e però non concretizzi, perché ti manca la furbizia, la lucidità, la capacità di dirottare qualche pallone vagante in area nella rete del portiere, invece che a sfiorare il palo.

Gasperini ha ammesso che anche Paloschi poteva essere utile per sbloccare la partita ma non era disponibile, dimostrando comunque che il ragazzo di Cividate non è stato… accantonato e non è detto che se ne andrà, come farà invece Pinilla. L’allenatore ha inserito Pesic per far rifiatare Petagna che ha dato molto a questa squadra e se facesse anche gol come lavora sarebbe l’attaccante della Juventus o di una grande. Ma sicuramente segnerà ancora.

Gasp ha ripetuto qual è la sua filosofia, cioè che tutti devono andare in gol, che uno si chiami Spinazzola, Kurtic o D’Alessandro. Guardate il tabellino dei marcatori atalantini: il capocannoniere è Kessie, vent’anni compiuti alla vigilia di Atalanta-Empoli, esordiente in A e già con sei reti in 16 partite giocate. Poi Kurtic ne ha fatti 5, gli attaccanti Petagna e Gomez 3 a testa come Masiello e come Caldara, che contro l’Empoli ha avuto un turno di riposo. Quindi mancava anche lui, il gigante buono di Scanzo già prenotato dalla Juve, tra i possibili cecchini della sfida con l’Empoli.

Gasperini ha indovinato in pieno le mosse, buttando nella mischia due giocatori che hanno risolto la partita, Kessie e D’Alessandro, ma sicuramente avrebbe preferito soffrire molto meno, se almeno una delle tante occasioni costruite già nel primo tempo fosse stata realizzata. Si rischiava di vedere la brutta copia della sfida con l’Udinese, con un’Atalanta stavolta meno bella, meno spumeggiante rispetto a quella che aveva incantato contro i friulani. Ma proprio l’esperienza negativa recente aveva indotto i ragazzi di Gasperini ha togliere il piede dall’acceleratore, per non trovarsi senza benzina nel secondo tempo, quando serviva il massimo sforzo. E infatti stavolta hanno evitato il guaio del secondo gol.

Teniamo conto che le due partite ravvicinate hanno tolto un po’ di energia, che quindi era impossibile giocare a mille all’ora, dopo la buona prova di San Siro. E che se Gagliardini facesse anche gol sarebbe già Pogba…

Invece quasi tutte le azioni passavano-passano dai piedi di Gomez e Petagna, con un Papu pur ammirevole e grande nel secondo tempo. Però a spaccare la diga toscana c’è voluto il gioiello che la Premier (leggi Liverpool) insegue, Franck Kessie.

Sarà un bellissimo Natale nerazzurro, Gasperini ci sta regalando un’Atalanta entusiasmante e si merita il posto che ha, al tavolo delle grandi. Con l’umiltà della regina delle provinciali, ma facendosi rispettare anche dopo il mercato di gennaio ormai alle porte. Auguri.

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