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Il reportage

Una notte tra i senzatetto di Bergamo con i volontari di Good Guys fotogallery video

Uomini e donne in pettorina azzurra, coordinati da una Onlus di Monza, offrono beni di prima necessità e conforto morale a chi vive per le strade della nostra città

In una società come quella moderna sempre più abituata a voltare le spalle ai bisognosi, la loro è una missione tanto semplice quanto rivoluzionaria: donare il proprio tempo libero agli ultimi. Basta una parola di conforto, un bicchiere di tè caldo o una coperta per dormire in strada, per far tornare il sorriso a chi è finito ai margini. Per chi vive una vita dai toni plumbei come i senzatetto della stazione di Bergamo, la pettorina azzurra dei Good Guys rappresenta uno sprazzo di sereno.

Trascorrendo qualche ora con i “bravi ragazzi” in una gelida notte di novembre si può capire l’importanza di questo gruppo di volontari coordinato da una Onlus nata quattro anni fa a Monza, attiva a Milano, Brescia e da un paio di settimane in accordo con la polizia locale anche nella nostra città.

È venerdì. Sono le 21. I Good Guys si ritrovano in piazzale Marconi, quello antistante la stazione dei treni. I più esperti del gruppo arrivano da Brescia, gli altri dalla nostra provincia. Sono uomini e donne qualsiasi, che hanno deciso di regalare qualche ora a chi ne ha bisogno. Come Antonio Bruno, nome in codice Falco, bresciano e coordinatore del gruppo bergamasco:

Anche se sono in divisa non incutono preoccupazione a chi ormai vive lì. Anzi, le persone iniziano ad avvicinarsi. Straniere, ma anche italiane, accomunate da un destino troppo avverso. Chiedono aiuto, materiale ma anche solo psicologico: spesso basta qualche battuta per farli sentire meno soli.

Tra loro Daniel, un ragazzo di vent’anni, rimasto senza genitori e arrivato in Italia dal Sudamerica con pochi soldi, in cerca di fortuna. Per ora vive di espedienti, dorme in uno scatolone e i Good Guys sono tra i pochi amici che ha.

Conclusa la prima fase, i volontari iniziano il tour negli angoli più bui in cui dormono i senzatetto. Si parte da via Bono, senza tralasciare ogni angolo più nascosto. Quando vedono un ammasso di coperte si avvicinano per capire le condizioni di chi è sotto, perchè che con queste temperature l’ipotermia non è un’ipotesi così remota.

Lungo il viale della stazione dei pullman c’è il gruppo più numeroso di senzatetto. Uno di loro accetta di raccontarci la sua storia. Mario, 50enne bergamasco, ex operaio che in pochi mesi è finito in mezzo alla strada:

Possono esserci anche momenti di tensione. Basta una persona ubriaca, che scambia i Good Guys per forze dell’ordine intervenute per uno sgombero e in una situazione al limite come questa la miccia è subito innescata. Ma i “bravi ragazzi in azzurro”, con molta comprensione e umanità, placano subito gli animi e il tutto si risolve in un abbraccio.

Il giro prosegue verso piazzale Alpini e poi nella galleria Fanzago. Proprio lì, in una delle zone all’apparenza più nobili di Bergamo, dorme una mamma con i suoi due figli minorenni. La storia più toccante. I Good Guys si accovacciano, accarezzano quasi commossi i piccoli e consegnano qualche vestito alla donna.

Il momento più delicato della nottata dei volontari, che si conclude con un caffè caldo al bar: semplicemente, come un gruppo di “bravi ragazzi”.

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