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La novità

Cina e Italia tecnologicamente più vicine: Kilometro Rosso e Università fanno da ponte fotogallery

E' stato inaugurato martedì 25 ottobre il centro bilaterale di trasferimento tecnologico Cina-Italia che avrà sede negli spazi dell'Università degli Studi di Bergamo al Kilometro Rosso e sarà luogo di cooperazione tra istituzioni, imprese, università e associazioni.

Rafforzare i rapporti sinergici tra Italia e Cina, promuovere la cooperazione interdisciplinare tra istituzioni, imprese, università e associazioni e favorire l’innovazione: sono questi gli obiettivi del CITTC, acronimo che sta per China-Italy Technology Transfer Center, centro bilaterale di trasferimento tecnologico che si è insediato negli spazi dell’Università di Bergamo al Kilometro Rosso.

Sarà sostanzialmente l’hub per tutti quegli imprenditori che vorranno tessere rapporti e fare affari con la Cina: non solo contatti ma una formazione vera e propria e la mission di sviluppare una piattaforma di servizi per i centri di ricerca, le università e le aziende di entrambi i paesi a supporto di specifiche attività.

Proprio sulla base di questa piattaforma di matchmaking il CITTC fornirà ai suoi interlocutori servizi di scouting tecnologico e li supporterà nella creazione di impresa, nella stesura e monitoraggio di progetti, nella disciplina e valorizzazione delle opere dell’ingegno, facilitando gli investimenti reciproci.

“Questo non sarà solamente un luogo dove ci si scambia biglietti da visita – ha commentato il prorettore all’innovazione dell’Unibg Sergio Cavalieri – Sarà laboratorio di open innovation, di formazione a una cultura internazionale, sede di una piattaforma tecnologica dove potersi incontrare e conservare memoria di tuttò ciò che si è già fatto”.

La Segreteria Operativa sarà l’organo esecutivo del Comitato Organizzativo ed è presente in entrambi i paesi: in Cina alla Beijing Municipal Science & Technology Commission e in Italalia a Bergamo e Napoli, quest’ultima sovrintesa da Città della Scienza e Università Federico II. Le segreterie si attiveranno sul territorio nazionale grazie alla rete capillare di Netval, network per la valorizzazione della ricerca.

Il Centro è stato presentato nell’ambito della China Italy Science Technology adn innovation Week che vede la partecipazione di 800 organizzazioni italiane e 600 cinesi nelle tre tappe di Bergamo, Bologna e Milano: “Siamo partiti dal presupposto che per rilanciare l’economia – ha sottolineato Vincenzo Lipardi, consigliere delagato di Città della Scienza – il nostro Paese debba investire pesantemente in educazione e ricerca scientifica, promuovere l’ecosistema dell’innovazione puntando su parchi scientifici e tecnologici e investendo nella creazione di start up innovative, con l’obiettivo di diventare attore di primo piano nel campo dell’internazionalizzazione”.

Soddisfatto il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini: “Un altro tassello importante all’interno del percorso di internazionalizzazione che il nostro Ateneo ha intrapreso con decisione negli ultimi anni e dimostrazione che la nostra Università è in grado di porsi come soggetto catalizzatore dei processi di innovazione tecnologica non soltanto del territorio ma anche su scala nazionale. Il confronto con una cultura così diversa dalla nostra rende necessario fare leva anche su competenze linguistiche, antropologiche e di mediazione culturale che il nostro Ateneo può vantare”.

Mirano Sancin e Roberto Vavassori, rispettivamente Direttore per lo sviluppo scientifico e l’innovazione e consigliere d’amministrazione del Kilometro Rosso, hanno evidenziato infine la proficua sinergia che si è installata con il parco scientifico e tecnologico e l’Università e il rafforzato legame tra mondo accademico e imprenditoriale che potrà avere importanti ricadute per il territorio.

Convinti della strada intrapresa anche gli ospiti cinesi Huang Ping, direttore della Beijing Municipa Science & Technology Commission, e Jason Wang, direttore esecutivo di Smart Factory Industry: il loro auspicio è stato che la collaborazione tra i due Paesi possa avviarsi in diversi settori, condividendo i risultati della ricerca e mettendoli a beneficio di tutto il mondo. E un obiettivo rimane all’orizzonte: “Le potenzialità di questa collaborazione sono grandi, potremmo riuscire anche a trovare uno standard comune di riferimento”.

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