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A san pellegrino

Un altro studente travolto e ferito alla fermata del bus: secondo caso in dieci giorni

Giorgio, 14 anni, si era diretto alla fermata del bus quando è stato scaraventato a terra da una massa di altri studenti che si sono accalcati per non per perdere il primo pullman disponibile, procurandogli escoriazioni al collo e ferite alla pancia. Lo scorso 20 settembre era toccato a una 17enne

Era da poco suonata la campanella all’Ipssar di San Pellegrino Terme e Giorgio, 14 anni, iscritto al primo anno, si era diretto come ogni giorno alla fermata del bus per tornare a casa quando è stato scaraventato a terra da una massa di altri studenti che si sono accalcati per non per perdere il primo pullman disponibile, e che gli hanno procurato alcune escoriazioni al collo, oltre che un vistoso livido sulla pancia.

L’incidente si è verificato nel primo pomeriggio di giovedì 29 settembre, all’uscita da scuola, ed è il secondo caso documentato nel giro di pochi giorni, dopo quello che lo scorso 20 settembre aveva coinvolto Giulia: 17 anni, anch’essa studentessa all’Ipssar di San Pellegrino che aveva riportato ferite alle mani, ai polsi e alle ginocchia. Nel cadere a terra la ragazza aveva anche strappato i jeans e rotto lo smartphone (leggi). 

Un ritornello spiacevole, che getta ulteriore benzina sul fuoco sulle già accese polemiche che ruotano attorno al tema del trasporto pubblico locale: “La scorsa settimana una ragazza è stata investita dalla massa all’uscita da scuola ed oggi è toccato a mio figlio, scaraventato a terra da ragazzi che volevano salire sul primo pullman in arrivo – commenta la mamma di Giorgio, Paola -. Ogni giorno è sempre la stessa storia. O si rischia di farsi male quando ti va bene, o altrimenti aspetti un’ora prima di prendere il bus di ritorno. Questo servizio per la modica cifra di 500 euro per la tratta Petosino-San Pellegrino Terme. I genitori hanno già provveduto a più riprese a far sentire la loro voce, ma sempre invano. Come possiamo fare perché questo grave disservizio possa avere fine? Se non è possibile aumentare le corse, almeno si mettano delle persone a vigilare l’uscita da scuola dei ragazzi”.

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