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Il caso

Rovetta, nuovamente profanata la croce sulla lapide dei militi della Tagliamento

Strappate le fotografie di Benito Mussolini, del fascio littorio e dell'aquila romana fascista: l'azione di ignoti probabilmente nella notte tra martedì e mercoledì.

È stata di nuovo profanata, al cimitero di Rovetta, la croce che si erge sopra la lapide in ricordo dei 43 soldati della Legione Tagliamento uccisi dai partigiani proprio all’esterno del camposanto il 28 aprile 1945.

Nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 settembre ignoti si sono infatti introdotti nel cimitero e hanno strappato dalla croce le foto di Benito Mussolini, dell’aquila romana fascista e del fascio littorio: l’episodio è stato notato da alcuni ospiti nella mattinata di mercoledì.

Già in passato la croce era entrata nel mirino dei vandali: divelta nel 2012, danneggiata allo stesso modo nel 2013 con le fotografie poste ai lati della croce marmorea distrutte. Nel 2009, invece, era stata distrutta a colpi di martello la targa in memoria posta all’esterno del cimitero, lungo il muro di cinta dove avvenne la fucilazione. L’anno seguente, infine, un finto ordigno esplosivo era stato piazzato in corrispondenza della lapide commemorativa.

Ogni anno nel cimitero comunale il Comitato Onoranze Caduti di Rovetta organizza una commemorazione del cosiddetto “Eccidio”, con una piccola manifestazione e la messa celebrata dal sacerdote Giulio Tam, ex prete lefebvriano: una giornata tradizionalmente tesa, con gli antifascisti de “I Ribelli della Montagna” che, parallelamente, organizzano una contromanifestazione.

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