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La delibera

Scandella su Foppolo: “In Regione ho votato Sì, ma ho tante perplessità”

Jacopo Scandella, Consigliere regionale del PD, sulla spinosa vicenda del comprensorio sciistico

Foppolo? Una vicenda torbida, complessa, dove non tutto torna”. A parlare è Jacopo Scandella, Consigliere regionale del PD, tra quelli che lo scorso 2 agosto, neanche un mese dopo l’incendio doloso che aveva interessato gli impianti Quarta Baita e Montebello, avevano detto ‘sì’ al prestito da 2,5 milioni per la realizzazione della cabinovia: “Quei soldi sarebbero arrivati comunque, che avessimo votato o meno come opposizione”, spiega Scandella. La delibera era stata approvata dalla Giunta Regionale quasi all’unanimità.

A quanto pare non si era trattato di un voto semplice: “Tutt’altro. Da un lato c’era da fare maggiore chiarezza, dall’altro c’erano in gioco le sorti di tutta una valle. Ma occorreva fare in fretta. Pensavamo che un’assunzione di responsabilità così importante avrebbe favorito un cambio di marcia a livello societario (il riferimento è a Brembo Super Ski, costituita per il 75% da Foppolo e per le quote restanti da Carona e Valleve, ndr), e invece…”.

E invece?

“Nulla è cambiato. Già prima dell’incendio la società non brillava, visti i debiti e la delicata situazione dei lavoratori non pagati. Inoltre, ancora oggi, non sappiamo bene quali garanzie possa offrire il Comune di Foppolo sulle capacità di rimborso dell’investimento”.

Cosa si aspettava?

“Un passo indietro, se non altro a livello di governance. Tant’è che in Comunità Montana avevamo proposto la creazione di un consorzio per la gestione dei soldi destinati agli impianti di cui avrebbero fatto parte tutti i sindaci della valle, al fine di evitare che il denaro fosse ancora gestito da Brembo Ski”.

Nessun accordo, però.

“La maggioranza in Comunità Montana ha preferito adottare questa linea e continuare su questa strada”. 

E’ questo che ha portato ad una situazione così “complessa”, come lei stesso la definisce?

“E’ difficile, ad esempio, che dei Comuni molto piccoli possano gestire in maniera autonoma un sistema tanto complesso. Poi, molti dei problemi che sono emersi a Foppolo riguardano il sistema degli impianti in generale. Un sistema che nell’area delle Orobie e delle Prealpi ha già evidenziato situazioni di grande criticità. Tutte le stazioni, qualcuna più qualcun’altra meno, hanno accumulato debiti nel corso degli anni. Vuoi per questioni di gestione ordinaria, vuoi per questioni legate agli elevati costi d’esercizio. Del resto, i 300 milioni di euro che rappresentano il debito degli impianti sciistici in Lombardia forniscono un quadro piuttosto indicativo. Inoltre, a volte, capita che nei casi più difficili, proprio per tenere a galla un sistema che è strutturalmente in perdita, si utilizzino espedienti che non sempre rientrano nei parametri previsti della legge, vedi il caso Lizzola. Serve un intervento pubblico per mettere ordine e sostenere il settore in maniera trasparente”.

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