Nuova, importante, tappa nel percorso che potrebbe portare le Mura di Città Alta a diventare patrimonio dell’Unesco. Giovedì 22 settembre si è tenuta la visita in città di Nicolas Faucherra, l’ispettore incaricato di stilare il rapporto per l’Icomos, l’organizzazione internazionale che si occupa di beni culturali, organo consultivo dell’Unesco.
Un’ispezione meticolosa e approfondita quella di Faucherre, docente universitario esperto di fortificazioni, che è arrivato a Bergamo mercoledì sera e ha alloggiato all’hotel San Marco di piazzale della Repubblica, da dove ha potuto iniziare ad ammirare le Mura e Città alta.
L’ispettore ha il compito di effettuare sopralluoghi nei siti italiani, croati e montenegrini accomunati dal fatto di essere fortificazioni veneziane realizzate tra il XV e il XVII, allo scopo di verificare sul posto la corrispondenza tra quanto contenuto nel dossier scientifico presentato all’Unesco e la realtà. La sua relazione arriverà poi al Comitato (formato dai rappresentanti di 21 Paesi) che dovrà esprimersi sulla candidatura.
La visita di Faucherre, accompagnato da Giovanni Cappelluzo e Roberto Amaddeo, si è quindi concentrata in Città Alta, in particolare nella zona delle mura. Con fotocamera e taccuino, ha osservato e relazionato ogni angolo della zona più antica di Bergamo alla mattina, e di quella bassa nel pomeriggio. Nel mezzo l’esperto ha pranzato con diversi rappresentati comunali, tra i quali il sindaco Giorgio Gori. Nessun commento sulla città da parte di Faucherre, che comunque è sembrato entusiasta.
Gli undici siti, delle tre nazioni, che compongono la candidatura complessiva sono: Palmanova, Peschiera del Garda e Venezia, Sebenico, Hvar, Zadar e Curzola, Cattaro (Croazia), Castel Nuovo e Dulcigno (Montenegro).
commenta