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Il caso online

“Larve sugli spiedini di Paolino”, l’Asl ispeziona il locale e trova carne fresca

Il post con il video della presunta carne contaminata ha fatto il botto su Facebook: in 24 ore più di 600mila visualizzazioni e quasi 26mila condivisioni. Il titolare del negozio di Orio: "Per noi è un danno enorme"

Una denuncia fatta su Facebook, il post che diventa virale e la notizia che fa il giro della Bergamasca: “Ho trovato delle larve di mosca carnaria su un pezzo di carne di uno spiedino comprato da Paolino, a Orio”.

Accusa pesantissima, mostrata al mondo virtuale con un video in cui si notano in modo chiarissimo degli insetti che si muovono su un insaccato. Tanto da convincere, in tempo zero, il popolo del web: in meno di 24 ore il video è stato visualizzato da più di 600mila utenti e condiviso da quasi 26mila persone.

Sotto, una marea di insulti per il marchio, conosciutissimo in tutto il nord Italia. “E’ assurdo”, “Che schifo”, “E’ una vergogna”, “Dovrebbero chiudere”, “Non prenderò più nulla da loro”, “Sono dei criminali”.

A generica

“Quando ho visto il video sono rimasto scioccato – spiega Simone Carminati, uno dei due gestori del locale di Orio al Serio -. Peccato però che poche ore prima che venisse postato l’Asl aveva fatto visita al nostro punto vendita, senza riscontrare il minimo problema. La nostra carne è fresca e lo testimoniano i verbali redatti dai tecnici che sono venuti a trovarci lunedì pomeriggio”.

In effetti, le carte compilate dagli uomini della Asl (oggi diventata Ats, Azienda Tutela Salute) dicono: “Si è proceduto a visionare gli spiedini e le salsicce presenti nel banco di esposizione – si legge -. A un esame minuzioso di un campione rappresentativo non si è incontrata la presenza di larve e neppure si sono rilevate alterazioni organiche o altre contaminazioni. Verificata la cella di stoccaggio: presenti prodotti freschi con regolare tracciato di certificazione Bolli Cee”.

IN ALLEGATO QUA SOTTO I VERBALI UFFICIALI DELL’ATS
Il verbale dell'AtsIl verbale dell'AtsIl verbale dell'Ats

“Martedì mattina abbiamo dovuto staccare il telefono del negozio: continuavano ad arrivare telefonate di gente che chiedeva spiegazioni e di persone che ci insultavano. Per noi tutta questa situazione che si è venuta a creare – continua Simone Carminati – rappresenta un danno gravissimo, sia economico che d’immagine. Non mi spiego come sia potuto accadere che quel video sia stato tanto condiviso dagli utenti di Facebook: ci hanno accusati e attaccati senza sapere cosa fosse successo, senza nemmeno aspettare un riscontro fatto da tecnici competenti”.

Getta acqua sul fuoco il titolare del punto vendita, Cristiano Lochis: “Non sta a noi giudicare la persona che ha postato quell’accusa gravissima nei nostri confronti – spiega -, ci penseranno le autorità competenti. L’unica cosa che possiamo dire è che la nostra carne è fresca”.

Paolino

Contattata dalla redazione, l’Ats ha confermato l’ispezione di lunedì: “Subito dopo la denuncia è stato disposto l’intervento di professionisti tecnici – scrive in una nota l’Ats -, i quali hanno valutato le modalità di preparazione, conservazione e vendita dei prodotti. Attualmente gli esiti dell’ispezione sono in fase di valutazione istruttoria”.

E’ stato impossibile, invece, parlare con l’autore del post diventato virale su Facebook, che mercoledì mattina, intorno alle 11.30, Non era più visibile a tutti.

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