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Le indagini

Omicidio di Seriate, arrivano gli uomini del Ris: si cercano tracce di sangue

Nell'indagine sul delitto dell'ex professoressa Gianna Del Gaudio entrano in scena anche gli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche: con il Luminol cercheranno tracce ematiche in cucina e sul vialetto di casa.

Nella villetta di via Madonna della Neve a Seriate, teatro nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 agosto dell’omicidio dell’ex professoressa Gianna Del Gaudio, sono arrivati anche i carabinieri del Ris.

Al Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma il compito di rilevare eventuali tracce nascoste rimaste in casa dopo il delitto della donna: da possibili impronte digitali a, soprattutto, segni di sangue che potrebbe essere rimasto in cucina o sui coltelli.

L’arma del delitto, infatti, non è ancora stata trovata nonostante i numerosi sopralluoghi dei carabinieri e, date le modeste dimensioni del coltello con il quale è stata uccisa la donna, non è del tutto escluso che potrebbe trovarsi ancora in casa: a dare risposte certe sarà il Luminol, composto chimico capace di reagire alla presenza di sangue con una forte luminescenza color bluastro, che probabilmente verrà utilizzato anche sul tragitto lungo il quale il marito Antonio Tizzani ha raccontato agli inquirenti di aver visto fuggire un uomo incappucciato.

Le risposte scientifiche che avranno gli uomini del Ris dai rilievi nella villetta si andranno ad aggiungere a quelle date dall’autopsia di martedì 30 agosto, svolta dal medico legale Andrea Verzelletti di Brescia nella camera mortuaria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: sul cadavere della donna sono stati trovati i segni di un solo fendente, deciso, alla gola.

Unico indagato a piede libero, per ora, è il marito Antonio Tizzani che agli inquirenti continua a ripetere sempre la stessa versione dei fatti: la sua ricostruzione parla di uno sconosciuto intrufolatosi in casa mentre lui si trovava all’esterno a buttare la spazzatura e che avrebbe colpito la moglie prima di fuggire dal vialetto. Al suo rientro avrebbe visto l’ex professoressa riversa a terra in una pozza di sangue: una ricostruzione che, però, continua a non convincere i carabinieri.

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