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L'indagine

Telgate, discarica a cielo aperto in zona residenziale: area sequestrata

I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Brescia hanno posto i sigilli sull'area commerciale di via Bellini a Telgate per degli accertamenti autorizzativi e ambientali: la zona da circa 5 anni nell'occhio del ciclone per alcune denunce.

Il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Brescia ha posto i sigilli sull’area commerciale di via Bellini a Telgate, oggetto negli ultimi cinque anni di diverse denunce: l’ultima in ordine di tempo è quella relativa alla creazione di una discarica a cielo aperto, elemento che ha fatto passare tutta la documentazione nelle mani degli uomini del NOE, specialisti in vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni compiute ai danni dell’ambiente, che hanno iniziato gli accertamenti autorizzativi e ambientali.

Contestualmente i cittadini di Telgate, insospettiti dal continuo sorvolare da parte di un elicottero dei carabinieri, hanno presentato al sindaco Fabrizio Sala un esposto sottoscritto da una cinquantina di persone chiedendo una soluzione definitiva allo stato di abbandono di un’area cittadina che si trova in piena zona residenziale.

Discarica Telgate

Tutto è iniziato nel 2011, quando ricoprivo la carica di vice sindaco – spiega Sala – I residenti allora avevano presentato un altro esposto in Comune per denunciare la presenza di svariati tir depositati nel piazzale della ditta, che commercializza acque minerali: seguì un’ordinanza comunale e la denuncia alla Procura della Repubblica con l’imprenditore che fu condannato al pagamento di un’ammenda da 3.050 euro e al ripristino dell’area”.

Un anno dopo, però, la situazione si è ripresenta: “La Polizia Provinciale unitamente alla Polizia Locale di Telgate comunicavano la denuncia di violazione ambientale per il deposito nello stesso piazzale di autocarro pieno di lastre di eternit, il cui processo è ancora in corso. E nel 2013 i Carabinieri di Grumello del Monte hanno contestato all’imprenditore, insieme ad altri collaboratori extracomunitari, la prosecuzione dell’attività di deposito dei rifiuti e soprattutto l’attività di demolizione auto radiate dal PRA per esportazione. Nonostante l’ordinanza del Comune l’imprenditore ha continuato la sua attività creando una vera e propria discarica a cielo aperto”.

Ora l’intervento dei Carabinieri del NOE che potrebbe dare finalmente una svolta, nell’uno o nell’altro senso, all’annosa vicenda, come si augura il sindaco Sala: “Ringrazio la Procura della Repubblica, il maresciallo Caprino della stazione Carabinieri di Grumello del Monte e il NOE: mi auguro che l’iter sia breve e la condanna esemplare”.

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