L’alba accende di una luce spettrale le macerie di Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto con la frazione di Arquata, coperte di polvere e dell’odore di distruzione, ma anche della speranza di ritrovare ancora qualcuno vivo.
Dal punto di vista delle scosse, la notte è trascorsa in modo tranquillo, l’ultima, la 250esima, era stata registrata mercoledì sera alle 19.40, ma già alle 5.15 un’altra, di magnitudo 4.5 si è percepita chiaramente. E non è certo la tranquillità ad albergare nell’animo dei residenti e in quello dei soccorritori: 4.000 persone della Protezione civile.
Giovedì alle 6 un bilancio ancora provvisorio ovviamente, ma già pauroso: 247 le vittime, di cui 200 nella sola Amatrice, località rasa al suolo, tanti i bambini trovati senza vita sotto le macerie, 300 i feriti portati negli ospedali dell’Aquila, di Ancona, di Ascoli e di Roma, 2.500 gli sfollati, 1500 nelle Marche.
Un bollettino di guerra che nemmeno riesce con queste cifre a rendere l’idea del dolore, dell’ansia, del senso di orrore e desolazione che incombe sulle zone, tra le Marche e il Lazio in particolare, colpite alle 3.36 di mercoledì 24 agosto, da una serie di scosse, la prima di magnitudo 6, forte come quella che 9 anni fa distrusse L”Aquila.
Ad Amatrice si teme per la sorte di una settantina di turisti che erano ospitati nell’Hotel Roma e che risultano dispersi. Erano lì per partecipare alla Sagra dell’Amatriciana che si doveva svolgere questa domenica. Altri dispersi si registrano nelle altre località colpite dal sisma, soprattutto nelle frazioni raggiunte a fatica dai soccorsi. Due sicuramente risultano ad Arquata, secondo quanto riferiscono i soccorritori. E nella frazione di Arquata, appunto a Pescara del Tronto, già da alcune ore i cani “molecolari”, addestrati a cercare tracce di superstiti, non segnalano più la presenza di sopravvissuti.
Si scava freneticamente tra le macerie, anche a mani nude, cercando ancora eventuali superstiti, decine e decine di soccorritori, 1.450 uomini annuncia il ministro Alfano, sono impegnati a portare vestiti, cibo, generi di prima necessità e ricovero agli oltre 2500 sfollati.
Tendopoli sono state erette ad Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto.
Il governo stanzierà in giornata i primi 50 milioni di euro, sono l’inizio di una serie di fondi che serviranno prima a dare sicurezza e protezione agli sfollati e che poi, man mano, dovranno servire a ricostruire, a far rinascere le cittadine distrutte, a far riprendere le attività lavorative, a riaprire le scuole. Matteo Renzi ha promesso: “Non lasceremo soli nessuno”, durante la sua visita mercoledì ad Amatrice.
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