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L'intervista

Foppa, Panzetti punta su Mina Popovic: “Può essere la rivelazione della stagione”

Il direttore generale delle rossoblu tra mercato e il fallimento della Nazionale femminile a Rio: “Cambiato Barun con una giocatrice di primissimo livello come Skowronska. Senza Plak cambieremo modo di attaccare: Partenio sa giocare bene con le mani del muro e mi aspetto molto da Popovic”.

A fare gli onori di casa nel giorno della presentazione alla stampa della nuova Foppapedretti Bergamo ci ha pensato il direttore generale Giovanni Panzetti.

Direttore, ripartiamo dopo una stagione molto positiva, come ha lavorato la società quest’estate? Ci svela la linea seguita?

Innanzitutto va detto che le scelte sono sempre determinate dal budget, si è cercato di lavorare soprattutto sul reparto centrali con l’arrivo di Guiggi e Popovic e la conferma di Paggi che oltre che giocatrice fondamentale e anche un capitano importante per gli equilibri nello spogliatoio. Il discorso Plak ha un po’ segnato la campagna acquisti per la sua volontà assoluta di volersene andare, noi l’abbiamo accontentata perché se un giocatore non vuole rimanere in una società è giusto che se ne vada. Siamo riusciti a confermare Gennari e Sylla che erano un po’ delle scommesse e con l’arrivo di Partenio abbiamo maggiori alternative e sicurezza perché  l’innesto di italiane non crea problemi per l’allenatore nella gestione delle straniere. Abbiamo risolto il problema Cardullo, operata 20 giorni dopo la fine della stagione, cautelandoci con un libero brasiliano, Suelen, che arriverà lunedì per problemi burocratici avuti in Brasile. Credo di aver costruito una squadra omogenea e più equilibrata rispetto all’anno scorso quando avevamo due martelloni. Skowronska ad esempio è un’ottima giocatrice.

Skowronska appunto. Perché la scelta di cambiare Barun?

Barun ha avuto un’offerta economica molto importante da Novara e ha deciso di accettarla. La ringrazio comunque per quanto ha dato l’anno scorso a Bergamo, con lei ho un rapporto di grande stima. In quel momento noi siamo andati subito su Skowronska e abbiamo chiuso prendendo una giocatrice di primissimo livello diversa per caratteristiche. All’inizio lei era una centrale e ha grande rapidità, non ama la palla alta ma contiamo su una buona ricezione e tante varianti in attacco.

Una possibile rivelazione di quest’anno?

Mi aspetto molto da Popovic, ha rischiato di andare all’Olimpiade con la Serbia in ballottaggio con tre centrali fenomeno, credo molto in lei.

La partenza di Plak indebolisce l’attacco?

Cambieremo modo di attaccare. Partenio ha una ricezione buona e in attacco sa giocare bene con le mani del muro. Giocheremo una pallavolo più veloce.

Obiettivo stagionale?

Fare di più dell’anno scorso sarà difficile, il campionato si è alzato ancora di livello. Ce la giocheremo sul fatto di essere più squadra degli altri, io firmerei subito per un campionato come quello dell’anno scorso.

Ha visto le Olimpiadi fallimentare della pallavolo femminile azzurra. Quali considerazioni ha fatto? 

Innanzitutto le quattro che hanno vinto il nostro girone sono diventate le semifinaliste. Sorteggio quindi difficile. Poi la gestione delle giocatrici ha creato delle problematiche con un gruppo di giovanissime e un gruppo di “esperte”. Queste difficoltà si vedono anche nei club. Trovo assurdo piuttosto che Egonu e Orro, che sono le due giovani su cui si punta per il futuro, rimangano ancora nel Club Italia anche l’anno prossimo.

Ha sentito le quattro rossoblù di ritorno da Rio?

Si aspettavano qualcosa di diverso ovviamente. Sylla non si aspettava di andare. Gennari aveva già la valigia in mano ed è stata riconvocata e non ha grosse recriminazioni, ha chiesto di non essere convocata ora per gli impegni di settembre per essere qui a lavorare e recuperare del tutto perché ad oggi non salta ancora. Per Lo Bianco c’è grande amarezza perché si aspettava risultati e gioco migliori. Sul perché sia stata in panchina dovete chiedere a lei, non commento perché non conosco gli accordi tra lei e l’allenatore. La mia idea comunque è che alle Olimpiadi si vada per vincere e non per fare esperienza, sono l’epilogo del lavoro di un quadriennio.

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