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San lorenzo di rovetta

“Piuttosto che far pagare, preferisco far pregare”: don Guido e il parcheggio sul sagrato

A San Lorenzo di Rovetta un sacerdote ha deciso di cogliere e rilanciare il significato degli appelli di Bergoglio. Lo racconta Piero Bonicelli sul quindicinale Araberara

Non molto tempo fa Papa Francesco, che chiede a gran voce alla Chiesa di tornare a farsi povera per i poveri,  si scagliò col suo tipico stile dolce e deciso, contro i tariffari per i sacramenti.

E a San Lorenzo di Rovetta un sacerdote ha deciso di cogliere e  rilanciare il significato degli appelli di Bergoglio. Lo racconta Piero Bonicelli, sul quindicinale Araberara in edicola da venerdì 22 luglio.

Il sacerdote è don Guido Rottigni, 50 anni e la guida di una parrocchia nella frazione di Rovetta che conta 1400 anime. Una parrocchia nel centro della borgata il cui sagrato è stato da poco ristrutturato.

Una volta sistemato, si è dovuto decidere chi e come poteva usufruirne e, racconta don Guido, le proposte sul tappeto erano sostanzialmente due: far pagare la sosta in modo da coprire un po’ i costi della ristrutturazione o chiuderlo con una  sbarra per aprirlo solo durante le Messe.

Ma al parroco queste idee non sono piaciute e ha quindi deciso di offrire a tutti gli abitanti di San Lorenzo lo spazio parcheggio gratuitamente. O meglio non proprio gratuitamente: il prezzo fissato è una preghiera, un’Ave Maria per ogni sosta.

Detto fatto: il vulcanico sacerdote (Araberara racconta dettagliatamente le sue iniziative) ha commissionato un cartello con la tipica P bianca in campo azzurro e il relativo prezzo: “Parcheggio parrocchiale Ogni sosta 1 Ave Maria!”

 

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