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L'intervista

Stucchi, presidente Copasir: “Il cittadino denunci i sospetti, siamo tutti a rischio” fotogallery video

I sanguinosi fatti di Nizza hanno risvegliato anche negli italiani il terrore degli attentati.

Per Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, l’allerta è sempre ai massimi livelli. Anche ora che gli assalitori, dopo le grandi capitali europee, hanno puntato una cittadina medio-piccola qual è Nizza: “Ovunque ci possa essere una massa di persone esiste il rischio di attentati – conferma Stucchi -, indifferentemente dalla città di cui si tratta. Questa gente, che ha come unico scopo quello di entrare nel guinness dei primati dell’orrore, trova appetibile ogni luogo di ogni città per mettere in atto il suo criminoso piano”.

Bergamaschi tra le vittime di Nizza? Stucchi non ha conferme: “Per ora non ci sono arrivate notizie simili, speriamo di no”.

Con l’estate eventi e concerti sono all’ordine del giorno: “Come detto prima, il rischio esiste sempre quando una massa di persone si riunisce – spiega ancora Stucchi -, ma è chiaro che laddove c’è un controllo più accurato per via dei biglietti d’ingresso (e penso ai grandi concerti nei palazzetti e negli stadi) il rischio è di gran lunga minore. In presenza di eventi con ingresso libero la situazione si fa un attimo più seria, anche se i controlli sono assolutamente aumentati negli ultimi anni, ovunque”.

Ma quanti possibili terroristi ci sono in Italia? “Ci sono almeno un centinaio di persone che dall’Italia si sono spostate all’estero per combattere con l’Is – risponde il presidente del Copasir -. Attualmente in Italia c’è un numero rilevante di soggetti che teniamo costantemente sotto controllo, ma il dato non potrà mai essere preciso perché ogni giorno spunta sempre qualche novità”.

“Il cittadino comune può fare tanto – spiega ancora Stucchi -. Chiunque veda qualcosa di sospetto o venga a conoscenza di movimenti strani segnali a carabinieri o polizia: è meglio ricevere una denuncia che poi risulti inutile o sbagliato piuttosto che non ricevere mai nulla. Tante indagini che hanno portato a risultati importanti in termini di prevenzione – conclude il presidente di Copasir – sono partite così”.

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