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Il disastro

Scontro tra treni: le vittime bergamasche unite dalla passione per il lavoro

Le salme saranno consegnate ai parenti venerdì sera. I funerali saranno celebrati nei giorni seguenti. Intanto la procura di Trani ha già iscritto i primi nomi nel registro degli indagati

Salvatore si stava recando ad Andria per la ditta di costumi per cui lavorava, Michele tornava nella “sua” Barletta per gestire il proprio bar. Le due vittime bergamasche del disastro ferroviario di martedì 12 luglio, quando poco dopo le 11 due treni si sono scontrati frontalmente nel tratto tra Andria e Corato provocando 23 morti e una cinquantina di feriti, erano uniti da una grande passione per il proprio lavoro. Proprio il motivo per cui si trovavano a bordo del convoglio in cui hanno perso la vita.

Salvatore Di Costanzo, 56 anni, di Campagnola, agente di commercio e noto allenatore del calcio provinciale orobico, era partito dall’aeroporto di Orio al Serio per Bari. Era poi diretto ad Andria su quel treno per un appuntamento di lavoro. Il suo corpo senza vita è stato riconosciuto mercoledì dal figlio Marco, accorso in Puglia nella serata di ieri dopo che del padre si erano perse le tracce.

L’ultimo contatto l’aveva avuto alle 10.45 circa, con un messaggio inviato a un amico. Poi il nulla. Il nome del 56enne non figurava inizialmente nell’elenco delle vittime perché le salme, per l’appunto, non erano state tutte riconosciute dai parenti. Fino alla conferma del dramma.

Michele Corsini, 61 anni, sposato con Tiziana,  era partito da Cologno al Serio, per raggiungere Barletta dove gestiva un bar, il Gray Room, rilevato dopo essere andato in pensione e dove trascorreva buona parte dell’estate. L’attività in Puglia, dove era nato, era stata eletta a scelta di vita dopo aver smesso di lavorare nella terra bergamasca, 4 anni fa.

Ogni tanto rientrava nella località Fornasette del paese della Bassa: l’ultima volta qualche giorno fa per un controllo medico. Anche lui aveva viaggiato in aereo fino a Bari e poi era salito quel treno maledetto, dove proprio come Di Costanzo ha trovato la morte.

scontro treni

Le salme delle vittime dell’incidente ferroviario di Andria saranno consegnate ai parenti venerdì sera. I funerali saranno celebrati nei giorni seguenti, probabilmente già sabato.

Il professor Francesco Introna, responsabile del dipartimento di Medicina Legale del policlinico di Bari, ha spiegato che sono ancora in programma una serie di accertamenti radiologici e poi con due o tre autopsie al massimo. Infine una Tac di tutte le salme, con ulteriori due o tre indagini identificative aggiuntive.

Nel frattempo giovedì pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato nel Policlinico di Bari e ha incontrato una per una, in alcune aule riservate dell’Istituto di Medicina legale, le famiglie delle vittime.

Intanto la procura di Trani ha già iscritto i primi nomi nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario​. Si tratta dei due capistazione di Corato e Andria, peraltro gia’ sospesi in giornata in via cautelativa dal servizio su decisione della direzione di Ferrotramviaria spa. Un atto scontato, ma sembra che i loro nomi siano soltanto i primi messi nero su bianco.

L’inchiesta – nell’ambito della quale si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario – deve accertare tre aspetti: la dinamica, le responsabilità il perché’ dei ritardi nell’ammodernamento della linea che dopo Ruvo di Puglia, verso Nord, e’ ancora a binario unico. In relazione a tutti questi aspetti l’elenco degli indagati è destinato ad allungarsi.

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