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Terziario

Accordo tra Confesercenti e sindacati: contratto per 4.000 addetti

Intesa tra Confesercenti, FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS. Contratto per 4000 addetti. Stabilita la possibilità di concordare 12 chiusure festive. Buone notizie per i 400mila dipendenti delle imprese del terziario distribuzione e servizi aderenti alla Confesercenti.

A tre anni dalla scadenza del precedente accordo, dopo un negoziato particolarmente lungo, condizionato dal perdurare della crisi dei consumi e delle conseguenti difficoltà per le piccole e medie imprese che operano nel settore è stato raggiunti l’accordo tra Confesercenti e i sindacati dei lavoratori Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

Un accordo per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro Terziario, Distribuzione e Servizi, che coinvolge circa 400.000 lavoratori dipendenti in tutta Italia e oltre 4000 nella sola provincia di Bergamo.

L’intesa avrà validità fino al 31 dicembre 2017, definisce un aumento salariale a regime al 4 livello di 85€ in tre tranche (45 euro luglio 2016, 16 euro novembre 2017, 24 euro ad agosto 2017) e stabilisce l’erogazione di un importo forfetario a titolo di una tantum pari a 290 euro (80 euro a gennaio 2017, 80 euro a novembre 2017, 80 euro ad aprile 2018, 50 euro ad agosto 2018) per sanare la carenza contrattuale.

Nell’ipotesi di contratto firmata, c’è anche un protocollo di intesa sulle aperture domenicali e festive nel settore commercio, attraverso il quale le parti si impegnano a verificare, al secondo livello di contrattazione, le condizioni per la chiusura in almeno 12 giornate domenicali o festive all’anno, delle attività commerciali.

In considerazione dell’intensificazione dei picchi di lavoro per le località turistiche viene inoltre demandata al livello decentrato la possibilità di stipulare accordi sull’attivazione dei rapporti di lavoro a termine riconducibili alla stagionalità ed esclusi dalle limitazioni quantitative previste dalla normativa vigente. Tra gli altri punti qualificanti la governance della bilateralità di settore e il welfare contrattuale, con la conferma del capitolato contrattuale riferito all’assistenza sanitaria integrativa.

Soddisfazione in casa FISASCAT di Bergamo. “Il rinnovo contrattuale sottoscritto con la Confesercenti rappresenta una svolta per le lavoratrici ed i lavoratori del settore commerciale ai quali finalmente viene riconosciuto un congruo incremento salariale e un avanzamento della normativa in linea con le intese già raggiunte nel comparto. L’idea poi di demandare al livello territoriale la possibilità di concordare chiusure festive non può che trovarci d’accordo. È sempre stata questa una delle nostre battaglie più convinte”, ha dichiarato il segretario generale Alberto Citerio
Mercato del lavoro, classificazione del personale, orari sono tra gli altri elementi dell’accordo.

La firma del contratto nazionale terziario, distribuzione e servizi Confesercenti costituisce per i lavoratori una risposta concreta, ma il settore è ancora in attesa del contratto nazionale della distribuzione cooperativa e di Federdistribuzione.

Per Maurizio Regazzoni, segretario generale di UILTCS UIL Bergamo, “il rinnovo del contratto rappresenta un risultato importante per i lavoratori del terziario, centra gli obiettivi del sindacato di aumentare e allineare le retribuzioni dei lavoratori del settore, di ridare forza ad un sistema contrattuale razionale ed omogeneo e favorire concorrenza leale fra le imprese. Il rinnovo definisce altresì norme di flessibilità dell’orario ordinario di lavoro e adegua l’istituto del rapporto a tempo determinato con l’obiettivo di stabilizzare i rapporti di lavoro”

“Finalmente viene colmato un vuoto normativo, aperto da oltre due anni – dice Mario Colleoni, Segretario della FILCAMS CGIL – Ai lavoratori viene dato il giusto riconoscimento salariale. Allo stesso tempo ci auguriamo però che a breve possa essere rinnovato il CCNL della distribuzione cooperativa che vede una trattativa in corso, mentre purtroppo non possiamo non ricordare  la posizione di chiusura dimostrata fino ad oggi da parte di Federdistribuzione, che nonostante lo sciopero dei lavoratori nel mese di maggio,  non ha voluto riprendere il negoziato e che sembra non voler ammettere che la crescita non si genera con la diminuzione del costo del lavoro, soprattutto in un settore, come quello del terziario che ha fortemente bisogno della ripresa dei consumi”.

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